Parte prima - only fantasy

Cathy
12
Volevo solo dormirle accanto
Quando aprii gli occhi mi ritrovai in un posto che non conoscevo,
distesa su un morbido divano. Provai ad alzarmi, ma subito la testa
ricominciò a girare.
«Forse è meglio se resti stesa ancora un po’», disse una voce familiare.
Girai piano il capo e vidi Engel seduta ai miei piedi. Aveva uno
sguardo duro che non le conoscevo.
«Sei arrabbiata con me?» le chiesi cauta.
«No, Cathy. Come potrei?» Nei suoi occhi affiorava un tormento
indicibile, di cui non mi spiegavo la ragione.
«Ti prego, dimmi cos’hai. Come mai sei qui? Dove ci troviamo?»
domandai allarmata. Ricordavo solo la Cadillac nera e la mano tiepida
e rassicurante di Tristan sulla mia.
«Calma, calma. Questo è il camerino personale dei Damned. Tristan
e Konstantin sono chiusi in sala registrazione da più di cinque
ore... Tra poco usciranno, spero.»
«Cinque ore? Ho... dormito così tanto?»
«Loro sono stati qui con te un bel po’, speravano che riprendessi
conoscenza. C’è voluto il loro medico per farti rinvenire.»
Avvampai d’imbarazzo. Così non solo Engel, ma anche i gemelli
e il resto del gruppo mi avevano vista in quello stato pietoso. Cercai
di richiamare alla memoria il momento esatto in cui ero svenuta, ma
tutti i miei ricordi mi riportavano solo al profumo della pelle di Tristan
e al suo respiro freddo sul mio collo.
Engel mi osservò preoccupata. «Come ti senti, ora?»
«Sto bene, grazie. Mi gira solo un po’ la testa», la rassicurai.
«Vuoi tornare a casa?» mi chiese. Dai suoi occhi era chiaro che