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Parte prima - only fantasy

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Cathy<br />

Nonostante fosse agosto, a Madenburg pioveva e faceva pure un<br />

gran freddo. E pensare che a Napoli, in questo periodo, io e Sara andavamo<br />

sempre in giro in canottiera e infradito. Qua, invece, se non<br />

tenevi una felpa a portata di mano rischiavi di congelarti.<br />

Avevo superato la mia <strong>prima</strong> notte. Il risveglio, però, non fu per<br />

niente piacevole. Appena aperti gli occhi, alla vista delle amate pareti<br />

rosa, mi venne un altro, fortissimo, giramento di testa. Mi alzai a fatica<br />

dal letto, barcollando, e mi infilai la vestaglia appoggiata allo<br />

schienale della sedia. Pensai che se non fosse stato per i colori, quella<br />

camera in fondo mi sarebbe piaciuta. Appena si entrava, sulla destra,<br />

c’era un fantastico letto a baldacchino, accanto al quale era sistemato<br />

un mobile di legno in stile orientale. Dall’altro lato c’erano un armadio<br />

enorme, un’ampia scrivania con il computer e suppellettili varie,<br />

e un grazioso pouf, purtroppo rosa. Mentre guardavo i muri - cercando<br />

di immaginarli di un colore normale - ebbi un’illuminazione. Ricordai<br />

di aver portato con me alcuni poster dei miei gruppi preferiti.<br />

Così, dopo averli cercati per un po’ in valigia, li tirai fuori, li srotolai<br />

e, soddisfatta, iniziai ad appenderli uno dopo l’altro. Sapevo che le<br />

pareti rosa non sarebbero scomparse del tutto, ma cominciavo a sentirmi<br />

un po’ rincuorata: adesso non ero più sola, con me c’erano gli<br />

AC/DC, i Guns N’ Roses, i Nightwish, i Placebo, i Sex Pistols, gli<br />

Anatema, i Sum 41...<br />

In quel momento qualcuno bussò alla porta. Un po’ scocciata per<br />

l’intrusione, gridai un secco: «Avanti!»<br />

La porta si aprì lentamente e Joel entrò nella camera, con un’aria<br />

piuttosto spaesata. Si guardò intorno e poi guardò me. «Chi sono<br />

questi?» domandò perplesso, indicando un poster dei Tool.<br />

Sorrisi e gli accarezzai la testa con tenerezza. «Sono uno dei miei<br />

gruppi preferiti.» Non particolarmente rassicurato, Joel disse: «Sono<br />

quelli che fanno casino? Papà dice che tu ascolti solo musica di quelli<br />

che fanno casino...»<br />

Mi morsi il labbro inferiore per mantenere la calma. «Ah, è così

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