Parte prima - only fantasy

«Lo immaginavo. Mi mancherai ancora di più, lo sai, vero?»
«Sì. Ma non è detto che un giorno...»
«Quando lei morirà?» mi chiese, cupa. «Quando lei morirà, Konstantin,
tu sarai così disperato che ti ucciderai o per lei o con lei», mi
predisse.
«Stavo solo cercando di dire che forse un giorno tutto potrà tornare
come prima. Come quando eravamo semplici amici. I migliori
amici. D’altra parte tu hai aspettato la venuta di un’umana nella mia
vita per dichiararmi i tuoi sentimenti...»
«Anche tu», mi ricordò.
Annuii. «Engel, questo non è un addio. Me lo prometti?»
«Non prometto l’impossibile. Addio, Konstantin.»
La guardai mentre una lacrima calda si faceva strada sul mio viso.
E quei suoi occhi di un azzurro limpido, quell’espressione di tristezza
immensa, sarebbero rimasti per sempre dentro me.
Quegli occhi che non si sarebbero mai liberati di tutte le loro lacrime.
Tristan
La posizione era scomoda, ma era l’unica che mi permettesse di
vederla. Un grande abete imbiancato mi ospitava tra i suoi rami mentre
spiavo dalla finestra della scuola il suo viso e i suoi gesti. Puro
amore si mescolava a disperazione, rabbia e dolore. Mi struggevo e
stavo male immaginando il suo viso invecchiare anno dopo anno. Mi
logorava il pensiero che il tempo che le restava non l’avrebbe passato
con me.
Per un attimo Cathy si girò a guardare verso il bosco, giocherellando
con una matita tra le mani. Non avevo mai sofferto così tanto,
di questo ero certo.
Ero diventato un essere passivo, privo di volontà e iniziativa, che
subiva gli eventi, si piegava al destino. Mi facevo schifo. Non cacciavo
da settimane. Cathy ormai era un’ossessione: le stavo dietro
notte e giorno, anche se lei non poteva saperlo. Quando la notte la
sentivo pronunciare nel sonno il nome di mio fratello e non il mio,