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Parte prima - only fantasy

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chiasangue idioti. E, credimi, i loro superiori non uccidono per niente.<br />

Devono avere un buon motivo per ammazzare gente della loro<br />

stessa razza. L’unica cosa che noi orsi vogliamo e che vogliono anche<br />

loro, sei tu. Lasceremo stare i tuoi amichetti non appena avremo<br />

te fra le mani. È solo questione di tempo, Catherine. La tua morte sarà<br />

la celebrazione più solenne di tutto il secolo! Cosa potrebbe esserci<br />

di più eccitante per la nostra gente? La morte di una nemica, una<br />

Predestinata, e per di più un’amica dei vampiri! Oh, il divertimento<br />

non mancherà, credimi. Peccato per i tuoi compagni... Sei stata stupida,<br />

hai messo in pericolo le persone a te care. Non sarebbe stato<br />

meglio non averli mai conosciuti? Hai rovinato le loro vite!»<br />

Mi piegai su me stessa accogliendo le sue accuse con dolore, perché<br />

anche se non volevo ascoltare la sua voce odiosa, sapevo che le<br />

sue parole erano vere. Avevo messo in pericolo Tristan, Konstantin,<br />

Engel e Andreas. Avevo rovinato la famiglia Von Schaden separando<br />

due gemelli e avevo spezzato il rapporto che avrebbe potuto esserci<br />

tra Konstantin ed Engel. Ero un mostro. Sì, il vero pericolo ero io,<br />

non loro. Ma Jon mi aveva sottovalutata. Mi riteneva così debole da<br />

non potermi separare dai Von Schaden? Si sbagliava. Me ne sarei<br />

andata. Sarei scappata in modo che venissero risparmiati da questa<br />

tragica vicenda. Gli orsi e i vampiri superiori avrebbero cercato solo<br />

me, lasciando in pace loro, le persone che mi erano più care della mia<br />

stessa vita. Così non ci sarebbe stato motivo di mentire. Così sarebbe<br />

andato tutto bene...<br />

E tutto male.<br />

La porta della stanza si aprì e vi entrò l’ultima persona che avrei<br />

voluto vedere in quel momento.<br />

«Oh, Konstantin Von Schaden! Che sorpresa! Finalmente ci vediamo...»<br />

lo accolse mellifluo Jon cambiando tono di voce e soprattutto<br />

il colore degli occhi.<br />

«Risparmiati le carinerie, Shot», ringhiò Konstantin venendo verso<br />

di me e abbracciandomi. Sentii la sua mano fredda sulla flebo e la<br />

morsa del dolore si allentò piano piano.<br />

«Come stai, amore?» mi chiese spaventato. Dovevo proprio avere<br />

un brutto aspetto, visto il modo in cui mi guardava.<br />

«Non lo so neanch’io. Ma non è nulla di grave, sono solo svenuta.

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