Parte prima - only fantasy

Cathy
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Bells
Quando presi le valigie dall’armadio le sentii pesanti, nonostante
all’interno non vi fosse nulla. Cominciai a svuotare gli scaffali posando
tutti i miei vestiti sul letto. Mi guardai intorno e sorrisi tristemente.
Anche quelle dannate pareti rosa mi sarebbero mancate. Sfiorai
con l’indice i contorni delicati della sagoma di Tristan sul poster,
per poi passare al mio ritratto preferito: un primo piano di Konstantin,
che metteva in risalto la bellezza del volto. Ovviamente
l’originale era molto meglio. Solo dal vivo si poteva apprezzare appieno
la perfezione del suo viso liscio e bianco, le sue labbra rosse
che sapevano di fragola e i suoi occhi dalle sfumature ambrate, che
cambiavano colore alla luce del sole.
Mia madre entrò in camera con una tazza di cioccolata calda in
mano. «Tieni», disse porgendomela.
«Grazie. Mettila pure sulla scrivania.»
Lei seguì il mio invito e cominciò a osservarmi mentre a casaccio
buttavo la roba nella valigia.
«Cosa dirò a lui, se verrà a cercarti?» mi chiese con gli occhi lucidi.
«Che dovevo andare da papà. Che lui aveva bisogno di me e che
quindi sono dovuta fuggire di corsa», risposi con un nodo alla gola.
«Ma è per lui che te ne vai, Cathy? Non si può fare nulla per aggiustare
il vostro rap...»
«Mamma, Konstantin non c’entra!» la interruppi sentendo salire le
lacrime. «Me ne vado perché devo. Non posso stare qui! Questo posto
non mi appartiene!» mentii. In realtà non mi ero mai sentita così a
casa come a Madenburg, da quando avevo conosciuto i Von Schaden