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Parte prima - only fantasy

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In quel momento ebbi una gran voglia di baciarla, ma sapevo che<br />

non avrebbe avuto senso. Amavo Engel, di questo ero certo, ma il<br />

mio amore per lei non contemplava la passione e il desiderio ardente<br />

di possedersi l’un l’altra. Era un amore fraterno. Provavo per lei ciò<br />

che provavo per Konstantin... Certo, non potevo negare di essermi<br />

ritrovato, qualche volta, a fantasticare su noi due. Forse perché Engel<br />

era la donna a me più vicina e forse perché avrei potuto averla senza<br />

conseguenze di nessun genere. La nostra unione non avrebbe fatto<br />

del male a nessuno. Non contravveniva a nessuna regola. Eppure... io<br />

non volevo Engel in quel senso. Non come la voleva Konstantin. Tra<br />

loro c’era un legame magico e unico, un’alchimia che si rafforzava<br />

con il trascorrere del tempo, prendendo ogni volta forme diverse.<br />

Konstantin non avrebbe mai confessato di amarla, di questo ero sicuro.<br />

Lui era fatto così: gli piaceva troppo la sua reputazione di donnaiolo,<br />

e mai e poi mai avrebbe ammesso con se stesso di aver trovato<br />

un porto sicuro.<br />

Un rumore ci fece sobbalzare. Engel si staccò di colpo dal mio<br />

abbraccio e mi accarezzò dolcemente.<br />

«Ci vediamo presto, Tristan.»<br />

«È solo Konstantin», la rassicurai nel tentativo di trattenerla ancora<br />

un po’.<br />

«Appunto.» Sorrise e sotto i miei occhi si dileguò. Un elegante<br />

pipistrello viola, che volò via con un battito d’ali.<br />

Konstantin<br />

Avvertii il profumo di Engel: era stata lì e aveva sicuramente passato<br />

la notte accanto a Tristan. Quella certezza mi dava un senso di<br />

fastidio. Trovai mio fratello in cima alla scala, appoggiato al corrimano<br />

in ferro battuto. Mi guardava con occhi profondi e penetranti,<br />

gli occhi di un vero Von Schaden. Mi diressi verso la cucina: avevo<br />

voglia di cioccolato, il miglior cibo terreno mai esistito.<br />

Non feci neanche in tempo a entrare che Tristan era già lì, seduto<br />

accanto al frigorifero. Sul tavolo c’era un gran barattolo di Nutella,<br />

un cucchiaino e alcune fette di pane.

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