Parte prima - only fantasy

incamerare aria, ma non avevo il tempo di piangere, adesso. Tornai
verso il campo di battaglia, quando andai a sbattere contro qualcuno.
«Konstantin!»
«Sta’ attenta!» mi intimò lui, il viso deturpato come una maschera
e i canini affilati. Anche in quella circostanza, però, non riuscivo a
nascondere tutto l’amore che provavo nei suoi confronti.
«Konstantin...» sussurrai di nuovo. Era una supplica, la mia. Ti
prego, andiamo via. Lasciamo tutti qui e scappiamo solo io e te. Salviamoci,
Konstantin! Sì, era un pensiero egoista, ma era tutto quello
che volevo in quel momento.
«Cathy, attenta!»
Mi abbassai di colpo mentre un vampiro si scagliava ferocemente
contro di lui. Mi girai su me stessa e mi ritrovai schiena a schiena
con Camille. «Coprimi le spalle!» mi ordinò lei. Annuii e la vidi balzare
in aria mentre con un movimento fluido e ben studiato staccava
la testa a due vampiri contemporaneamente. Niklas ed Eberhard, i
fratelli di Asmus, giacevano a terra poco distanti da noi, fatti a pezzi.
Due dei nostri nemici li presero e li gettarono in un rogo che avevano
acceso al limitare del prato. Asmus emise un grido di dolore e si scaraventò
con furia cieca contro entrambi i vampiri. Ma erano troppo
forti per lui. Gemetti alla vista del suo bellissimo, impareggiabile
corpo dilaniato e, subito dopo, gettato alle fiamme. Mentre una lacrima
mi rigava il volto, un altro vampiro mi colse impreparata alle
spalle. Me lo scrollai di dosso con la forza del pensiero e gli infersi
un colpo mortale, godendo nell’affondare la mia mano dentro il suo
corpo duro come pietra. Senza aspettare che il vampiro si disintegrasse
sotto di me corsi in direzione di Konstantin, per allontanare un
altro nemico che era troppo vicino al suo collo.
Konstantin si girò nella mia direzione e lo osservai, mentre con i
denti staccava la testa al vampiro. Dopo averlo gettato nel fuoco, si
avvicinò a me, e premette le sue labbra contro le mie. Un altro nemico
piombò dall’alto sopra di noi. Insieme lo annientammo e ci guardammo
complici. Ma in quel momento un’ondata di nausea mi assalì.
Mi rannicchiai su me stessa e mi appoggiai a un albero. Sentivo lo
sguardo di diversi vampiri su di me. Non era uno sguardo ostile: i
miei amici sembravano preoccupati per questa mia strana reazione.