Parte prima - only fantasy

tua razza. E levati dai piedi. Se non ci fosse lei con me, oggi, non
credo che saresti riuscito a tornare intero nel tuo branco.»
Shot lo incenerì con lo sguardo. «Zitto, sanguisuga!» gli intimò.
«Non vedi che sto parlando con il tuo gemello?»
Ringhiai ancora una volta e mi piegai su me stesso. Sentii il mio
volto perdere la forma umana e i miei denti affilarsi sempre di più.
«No, Konstantin. Non è il momento.» Tristan poggiò una mano
sulla mia spalla. Chiusi gli occhi e, lentamente, con un grandissimo
sforzo, tornai in me.
«Non osare toccarla, mai!» lo minacciai indicando Cathy.
Shot rise, rise forte, e quella risata sembrò riportarmi indietro di
almeno cinque secoli.
«Sarà lei a toccare me, un giorno. Mi dispiace, gemelli, ma la Predestinata
sarà mia. Lo vedrete.»
Tristan serrò i denti tremando. «Mai!» urlò.
Cathy sussultò piano e premette la fronte contro il torace di mio
fratello. Tristan me la passò con delicatezza e la depose tra le mie
braccia. Cathy si mosse di nuovo e mi abbracciò nel sonno. Il suo
odore era insopportabilmente vivo in me e mi faceva male.
Tristan avanzò a passi lenti verso Shot senza abbassare lo sguardo.
Misurai lo spazio che ci separava da quell’essere immondo. Erano sì
e no una decina di metri. In caso di battaglia avrei potuto posare Cathy
sotto l’albero dietro di me e correre in aiuto di Tristan.
«Tu non la toccherai. Lei è nostra», disse il mio gemello, sempre
più vicino a Shot.
Jonathan arricciò il naso ed emise uno strano suono gutturale. Poi
lanciò un ultimo sguardo in direzione di Cathy.
La strinsi forte contro di me e la avvolsi completamente nelle mie
braccia, pronto a proteggerla a qualunque costo. Shot rise ancora una
volta, sprezzante, e, quando rialzai lo sguardo, non c’era più.
Tristan tornò indietro. Guardò Cathy che mi dormiva addosso e
cominciò a piangere sommessamente.
«È nostra?» gli chiesi tremando.
«Sì, Konstantin. Nostra.»