Parte prima - only fantasy

ciare un solo istante. Ma non era possibile, non qui, almeno. E non
ora che portava ancora addosso l’odore della donna che continuavo
ad amare disperatamente.
«Okay, adesso basta!» A un tratto una voce mi distrasse dai miei
pensieri. La voce di mio fratello. D’istinto guardai in alto e notai un
chiarore: stava giungendo l’alba e la luce del sole aveva cominciato a
colorare il cielo.
La prima luna era passata.
«E va bene, Konstantin. Ma non credere che abbiamo pareggiato i
conti», disse Engel avvicinandosi a mio fratello. Lui sorrise e la tirò a
sé. «Mi sei mancata, bimba», se ne uscì con la sua solita aria da macho.
«Tu no», mentì lei dandogli le spalle e venendo verso di noi. Konstantin
la seguì con lo sguardo fino a quando i nostri occhi non si incontrarono.
Entrambi abbassammo istintivamente il capo.
Camille rise, chissà per quale motivo, e mi domandò indicando
mio fratello: «Konstantin? L’altro... gemello?»
«E tu chi saresti?» le chiese Konstantin con i suoi soliti modi bruschi.
«Camille. Sono un’amica di Engel. Mi hanno parlato très mal di
te. Devi essere un très méchant garçon», disse ridendo piano.
Un ragazzaccio. Sul viso di Konstantin comparve un’espressione
sorpresa.
«Non è bellissima?» Un’altra voce dietro di me mi fece sobbalzare.
Andreas, appoggiato al tronco di un abete, continuò: «Scusate, vi
ho raggiunto solo ora. Siete stati più veloci di me, questa volta!» Si
avvicinò a Camille e le baciò una guancia, ma lei si voltò nella mia
direzione, infastidita. «Questo Andreas è un grand... come si dice...
rompicoglioni!» sussurrò.
Risi e sentii gli sguardi di tutti i presenti puntati su di me. Di tutti
meno uno.
Konstantin si allontanò senza neanche salutare e senza sconvolgere
più di tanto l’equilibrio che stavamo mantenendo punzecchiandoci
a vicenda.
Era bravo in queste cose, lui. Sapeva uscire bene dalla vita delle
persone quando voleva.