del fascicolo - Cedam
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LA COMPETENZA SULL’INIBITORIA ANTITRUST 521<br />
Cosicché non vi sarebbe qui l’eventualità di una contrarietà meramente logica<br />
tra giudicati, e come tale tollerabile all’interno <strong>del</strong>l’ordinamento giuridico,<br />
perché tale contrarietà non sarebbe inerente ai soli accertamenti in fatto compiuti<br />
nell’ambito <strong>del</strong>le rispettive decisioni; bensì consterebbe il rischio di un<br />
conflitto pratico inerente all’accertamento <strong>del</strong>l’applicabilità <strong>del</strong>l’obbligo giuridico<br />
di astenersi dal comportamento anticompetitivo alla luce dei fatti dedotti,<br />
che costituiscono allo stesso tempo i presupposti per l’applicazione dei diversi<br />
rimedi previsti dall’ordinamento per dare attuazione alle disposizioni sulla concorrenza.<br />
L’istituto, al quale si ritiene debba farsi riferimento al fine di evitare tale<br />
conflitto pratico tra giudicati, è quello <strong>del</strong>la continenza di cui all’art. 39, comma<br />
2°, c.p.c., non dovendosi nemmeno ricorrere alla nozione <strong>del</strong>la continenza<br />
c.d. qualitativa, a cui la giurisprudenza (59) e parte <strong>del</strong>la dottrina (60) fanno richiamo<br />
qualora nelle cause pendenti avanti a giudici diversi consti, oltre<br />
all’identità di soggetti, anche la (mera) parziale identità degli elementi oggettivi,<br />
quando essi si fondino sul medesimo rapporto giuridico. Diverso è, infatti, il<br />
caso oggetto <strong>del</strong>la nostra attenzione: le domande richiamate dall’art. 33, comma<br />
2°, legge antitrust e quella <strong>del</strong>l’inibitoria presentano tutte un’identità parziale<br />
sia <strong>del</strong>la causa petendi, sia <strong>del</strong> petitum in ordine all’accertamento <strong>del</strong>le<br />
violazioni antitrust, differenziandosi, per altro verso, in relazione alla richiesta<br />
dei rimedi conseguenti a tale accertamento e consistenti, rispettivamente, nella<br />
declaratoria <strong>del</strong>la nullità <strong>del</strong>le intese, nella condanna al risarcimento dei danni e<br />
nell’ordine di cessazione <strong>del</strong> comportamento anticoncorrenziale, oltre che in<br />
relazione ai fatti costitutivi richiesti specificamente ai fini <strong>del</strong>la concessione di<br />
ciascuno di essi (e consistenti, a seconda dei casi, nella sussistenza di un danno<br />
––––––––––––<br />
legge n. 287/90 si è in presenza di un concorso (solo) apparente con le norme generali<br />
sulla concorrenza sleale, cosicché l’art. 2598 c.c. può trovare applicazione solo de residuo,<br />
nel caso in cui non risultino applicabili le norme speciali in materia antitrust (cfr.<br />
Tavassi, I rapporti tra i giudizi avanti alla Corte di Appello ed al Tribunale, cit., 189). Il<br />
riferimento alle norme <strong>del</strong> codice civile in materia di concorrenza sleale è, invece, necessario<br />
al solo fine di ottenere un provvedimento inibitorio a tenore <strong>del</strong> disposto <strong>del</strong>l’art.<br />
2599 c.c. (cfr. L. Nivarra, La tutela civile: profili sostanziali, in Diritto antitrust italiano,<br />
a cura di Frignani, Pardolesi, Padroni Griffi, Ubertazzi, Bologna 1993, 1461 ss).<br />
(59) Cfr. Cass., 12 aprile 1990, n. 3146, in Mass. Giur. it. 1990; Cass., 23 ottobre<br />
1989, n. 4304, in Mass. Giur. it. 1989; Cass., 2 marzo 1989, n. 1178, in Mass. Giur. it.<br />
1989; Cass., 5 giugno 1984, n. 3397, in Giust. civ. 1984, I, 3331; Cass., 14 aprile 1982, n.<br />
2250, in Mass. Giur. it. 1982. In ispecie, la giurisprudenza fa applicazione di questa nozione<br />
<strong>del</strong>la continenza (c.d. qualitativa) soprattutto in relazione alle domande che si ricollegano<br />
allo stesso rapporto negoziale.<br />
(60) Cfr. G. Scarselli, Note in tema di continenza di cause nel processo ordinario di<br />
cognizione, in Riv. trim. dir. proc. civ. 1986, 1397 ss.; E. Merlin, Su alcune ricorrenti<br />
questioni in tema di procedimento monitorio, continenza e azione in prevenzione <strong>del</strong> debitore,<br />
in Giur. it. 1989, I, 2, 601 ss.; Menchini, Sospensione <strong>del</strong> processo civile, cit., 6 ss.