del fascicolo - Cedam
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RIVISTA DI DIRITTO PROCESSUALE<br />
In forza <strong>del</strong> richiamo effettuato dall’art. 1475 agli artt. 461-462-463, il principio<br />
<strong>del</strong> dessaisissement subisce <strong>del</strong>le eccezioni, alcune riferibili sia all’arbitro<br />
che al giudice, mentre altre relative solo al secondo (20). Il nuovo codice, a differenza<br />
<strong>del</strong> precedente (21), conferisce agli arbitri il potere di interpretare la sentenza<br />
da loro emanata su domanda congiunta <strong>del</strong>le parti (simple requête), o di una<br />
sola di queste, con procedimento in contraddittorio, salvo il caso in cui sia stato<br />
proposto appello. Agli arbitri spetta, inoltre, il potere di correggere gli errori e le<br />
omissioni materiali <strong>del</strong>la decisione, nel rispetto <strong>del</strong> contenuto <strong>del</strong>la sentenza (22).<br />
Gli arbitri, come i giudici statali, hanno il potere di completare la loro missione in<br />
caso di omissione di pronuncia (23). L’art. 1475 non richiama, tuttavia, l’art. 464,<br />
nel quale è disciplinato il ricorso en rectification contro la decisione che abbia<br />
pronunciato su choses non demandées oppure che abbia accordato più di quello<br />
che è stato richiesto dalle parti. In caso di extra petita e ultra petita, quindi, dovrà<br />
essere esercitato l’appello o il recours en annulation (24). Tutti i poteri, prece-<br />
––––––––––––<br />
(20) Non si estendono all’arbitro neanche quelle deroghe al principio <strong>del</strong> dessaisissement,<br />
enunciate dall’art. 481, comma 1°, in base al quale il giudice « peut rétracter sa<br />
décision en cas d’opposition, de tierce opposition ou de recours en révision ». In realtà,<br />
si ritiene che la possibilità <strong>del</strong> giudice di riformare la sentenza in caso di esercizio<br />
<strong>del</strong>l’impugnazione per opposizione, opposizione di terzo e revisione, non costituisca una<br />
deroga alla regola <strong>del</strong>l’esaurimento <strong>del</strong> potere decisorio, in quanto nei suddetti casi si<br />
apre un vero e proprio giudizio di impugnazione. Vedi in tal senso L. Cadiet, Droit judiciaire<br />
privé, cit., p. 575.<br />
(21) Non espressamente previsto dal codice di rito <strong>del</strong> 1806, il potere di interpretazione<br />
degli arbitri era ammesso in limiti molto stretti, essendo subordinato alla stipulazione<br />
di un nuovo compromesso oppure al fatto che il termine per l’emanazione <strong>del</strong>la<br />
sentenza non fosse ancora scaduto, e sempre a condizione che la sentenza arbitrale non<br />
fosse stata impugnata. Vedi, in tal senso, Cass., 2° civ., 22 novembre 1968, in Juris-<br />
Classeur périodique 1969, II, 15893, con nota di P. Level. Sul tema si rinvia a R. Perrot,<br />
L’interprétation des sentences arbitrales, in Revue de l’arbitrage 1969, p. 7 ss.<br />
(22) Nel silenzio <strong>del</strong> codice <strong>del</strong> 1806, la giurisprudenza conferiva agli arbitri il potere<br />
di riparare gli errori materiali. Sui limiti al potere di riparazione in sede arbitrale si<br />
veda: Cass., 1° civ., 16 juin 1976, in Revue de l’arbitrage 1977, p. 269 ss., con nota di E.<br />
Mezger; App. Paris, 29 janvier 2002, in Gaz. Pal. 2002, somm., p. 1815, ove si afferma<br />
che « si l’arbitre peut rectifier des erreurs matérielles, il ne peut modifier les droits et<br />
obligations des parties ».<br />
(23) Il codice abrogato prevedeva, al contrario, che l’omissione di pronuncia integrasse<br />
un caso di requête civile. Per l’obbligo di far valere tale vizio obbligatoriamente<br />
dinanzi agli arbitri, si veda: App. Angers, 28 septembre 1987, in Revue de l’arbitrage<br />
1988, p. 162 ss.; App. Paris, 4 juin 1992, ivi 1993 p. 449 ss.; App. Paris, 13 novembre<br />
1997, ivi 1998, p. 709; Cass., 2° civ., 7 janvier 1999, ivi 1999, p. 272 ss.; App. Paris, 20<br />
avril 2000, ivi 2001, p. 805.<br />
(24) Sui motivi di tale esclusione si veda J. Robert, La législation nouvelle sur<br />
l’arbitrage, in Recueil Dalloz 1980, chron., p. 189, n. 4; Id., L’arbitrage, cit., p. 186;<br />
Cass., civ. 2°, 14 juin 1984, in Revue de l’ arbitrage 1985, p. 427 ss.