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del fascicolo - Cedam

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RECENSIONI E SEGNALAZIONI<br />

697<br />

Maria Grazia Coppetta (a cura di), Profili <strong>del</strong> processo penale nella Costituzione<br />

europea, Giappichelli, Torino 2005, pp. 259.<br />

Non sembri intempestivo segnalare un’opera dedicata alla Costituzione europea<br />

dopo le note vicende referendarie, intervenute proprio all’indomani <strong>del</strong>la<br />

pubblicazione di questo volume. Ove, infatti, si muova dall’idea che la Costituzione<br />

si situava comunque all’interno di un percorso da tempo intrapreso<br />

dall’Europa alla ricerca di principi comuni, anche nel campo <strong>del</strong>la giustizia penale,<br />

che difficilmente la contingente bocciatura potrà arrestare in modo definitivo,<br />

le riflessioni condotte in questo volume mantengono comunque interesse<br />

per lo studioso. Per di più, gli scritti che vi sono contenuti, dove si presentano i<br />

risultati <strong>del</strong> lavoro condotto da tre unità locali (Università di Urbino, Macerata e<br />

Bologna) nell’ambito di una ricerca nazionale MIUR su « Spazio giuridico europeo<br />

e processo penale », si innestano pure su questa più ampia ed attuale tematica.<br />

Dopo un’introduzione <strong>del</strong>la curatrice, la prima parte <strong>del</strong>l’opera, dedicata ai<br />

principi, contiene saggi sulla libertà personale nella Costituzione europea (O.<br />

Mazza), sulla disciplina <strong>del</strong>le comunicazioni, rapportata anche alle regole <strong>del</strong>la<br />

Convenzione europea dei diritti <strong>del</strong>l’uomo (C. Pansini) e sull’indipendenza,<br />

l’imparzialità e la naturalità <strong>del</strong> giudice, anche nell’ottica di uno spazio comune<br />

europeo (L. Caraceni e M. Panzavolta); nella seconda parte, imperniata sulle<br />

figure soggettive, si affrontano, invece (nei contributi di M. Panzavolta e S.<br />

Allegrezza), le problematiche legate all’Eurojust e alla vagheggiata figura di un<br />

pubblico ministero europeo (Roberto E. Kostoris).<br />

Marcello Daniele, Profili sistematici <strong>del</strong>la sentenza di non luogo a procedere,<br />

Giappichelli, Torino 2005, pp. VIII-260.<br />

Il volume, edito nella collana « Procedura penale. Studi », si propone di<br />

offrire una ricostruzione sistematica di quel peculiare esito proscioglitivo che é<br />

rappresentato dalla sentenza di non luogo a procedere.<br />

La linea di indagine si svolge in tre tappe successive. La prima consiste<br />

nell’individuazione, sulla base <strong>del</strong>le più rilevanti vicende storiche <strong>del</strong> sistema<br />

processuale italiano e francese a partire dalla Rivoluzione <strong>del</strong> 1789, di due<br />

grandi mo<strong>del</strong>li di organizzazione <strong>del</strong>la fase procedimentale che precede la celebrazione<br />

<strong>del</strong> giudizio, rispettivamente denominati mo<strong>del</strong>lo <strong>del</strong>l’« istruzione preliminare<br />

» e mo<strong>del</strong>lo <strong>del</strong>l’« investigazione preliminare ». Quest’ultimo, recepito<br />

dal vigente codice di procedura penale, diviene nell’ottica <strong>del</strong>la ricerca un prezioso<br />

parametro metodologico sulla base <strong>del</strong> quale poter impostare la soluzione

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