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del fascicolo - Cedam

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IMMUNITÀ DEGLI STATI DALLA GIURISDIZIONE CIVILE ECC. 531<br />

sulla responsabilità degli Stati per atti illeciti internazionali, con riferimento a<br />

ipotesi, contemplate nell’originario art. 19 <strong>del</strong> progetto medesimo, come la schiavitù<br />

(alla quale possono direttamente ricondursi le due fattispecie qui esaminate),<br />

il genocidio e l’apartheid nonché alle violazioni gravi e su larga scala di obblighi<br />

internazionali di importanza essenziale per la salvaguardia <strong>del</strong>l’essere umano (7).<br />

Un regime di responsabilità aggravata pari a quello teoricamente previsto dalla<br />

norma appena citata, assai contestato e discusso, non sembra peraltro aver trovato<br />

riscontro nella prassi. Il serrato dibattito dottrinale sviluppatosi in proposito ha<br />

anzi indotto la Commissione a cancellare la disposizione stessa dal testo e a sostituirla<br />

con l’attuale art. 41 (espressamente menzionato dal Collegio nella motivazione<br />

<strong>del</strong>la sentenza) il quale però, occupandosi, come si avrà modo di notare<br />

in seguito (8), <strong>del</strong>le particolari conseguenze derivanti dalla violazione grave di<br />

una norma cogente, continua pur sempre ad accogliere al riguardo una nozione di<br />

crimine intesa come violazione grave dei valori fondamentali <strong>del</strong>la Comunità internazionale<br />

(9). Nel ragionamento <strong>del</strong>la Corte, perciò, un collegamento tra le<br />

––––––––––––<br />

(7) Cfr. i commenti <strong>del</strong> rapporteur speciale Ago ai proposti artt. 18 e 19 <strong>del</strong> progetto,<br />

riportati da Gianelli, Crimini internazionali ed immunità degli Stati, cit., 672, nt. 123. Rispetto<br />

alla prima norma, il relatore sosteneva tra l’altro che la violazione degli obblighi essenziali<br />

in essa indicati comportava sia la responsabilità personale <strong>del</strong>l’individuo-organo<br />

autore dei crimini sia la sottomissione <strong>del</strong>lo Stato a un regime di responsabilità speciale.<br />

Quanto alla avvenuta menzione <strong>del</strong>la schiavitù, <strong>del</strong> genocidio e <strong>del</strong>l’apartheid, lo stesso<br />

Ago precisava che « (…) il existe évidemment d’autres crimes internationaux résultant de<br />

la violation d’obligations en rapport avec la sauvegarde de l’être humain, comme le massacre<br />

de prisonniers de guerre ou la déportation de populations. Si le Comité de rédaction<br />

n’a pas fourni plus d’examples, c’est pour ne pas donner l’impression que la liste (…) voudrait<br />

être exhaustive et pour éviter d’aborder les crimes visés par les conventions de droit<br />

humanitaire, domaine dans le quel il peut être très difficile de faire une distinction entre les<br />

crimes internationaux et les autres faits internationalement illicites ». In dottrina v. Iovane,<br />

La tutela dei diritti fondamentali nel diritto internazionale, Napoli 2000, 20 ss.; Rosenne,<br />

State Responsibility and International Crimes: Further Reflections on Article 19 of the<br />

Draft Articles on State Responsibility, in New York University Journal of International Law<br />

and Politics 2001, 145 ss.; e Picone, Obblighi erga omnes e codificazione <strong>del</strong>la responsabilità<br />

degli Stati, in Riv. dir. int. 2005, 897 ss. (riprodotto in Comunità internazionale e obblighi<br />

« erga omnes ». Studi critici di diritto internazionale, Napoli 2006, 593 ss.) nonché gli<br />

Autori da essi richiamati.<br />

(8) Cfr. infra, nt. 36.<br />

(9) Per una ricostruzione sistematica degli sforzi effettuati in seno alla Commissione<br />

di diritto internazionale <strong>del</strong>l’ONU ai fini di una revisione dei differenti aspetti <strong>del</strong>l’art.<br />

19 <strong>del</strong> progetto di articoli nel contesto <strong>del</strong>la responsabilità degli Stati, esemplificativi appaiono<br />

i rapporti presentati dal rapporteur speciale Arangio Ruiz tra il 1986 e il 1996, in<br />

particolare, tra gli altri, i Rapporti V <strong>del</strong> 1993 e VII <strong>del</strong> 1995 (entrambi menzionati da<br />

Ciciriello, L’aggressione in diritto internazionale. Da « crimine » di Stato a crimine<br />

<strong>del</strong>l’individuo, Napoli 2002, 58, nt. 68). Cfr. altresì, per una lettura critica <strong>del</strong> nuovo approccio<br />

<strong>del</strong>la Commissione Crawford-Bodeau-Peel, La seconde lecture du projet

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