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del fascicolo - Cedam

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530<br />

RIVISTA DI DIRITTO PROCESSUALE<br />

li ha posti in essere e non più soltanto degli Stati in nome dei quali costui ha agito<br />

(5). Dalla sentenza n. 5044 <strong>del</strong> 2004 non emerge però una distinzione tra il<br />

concetto di « crimine internazionale <strong>del</strong>l’individuo » e il concetto di « crimine<br />

internazionale <strong>del</strong>lo Stato » né viene indicata quale sia l’effettiva incidenza dei<br />

dati normativi sulla responsabilità individuale per i crimini internazionali di deportazione<br />

e di sottoposizione a lavoro forzato appena citati (e ampiamente richiamati<br />

nella motivazione <strong>del</strong> provvedimento adottato dalla Suprema Corte come<br />

elementi a sostegno <strong>del</strong> rifiuto <strong>del</strong>l’immunità alla Repubblica federale tedesca)<br />

rispetto alla configurazione di una responsabilità propria <strong>del</strong>lo Stato, profilo<br />

quest’ultimo di sicura rilevanza per il giudizio e che quindi avrebbe certamente<br />

meritato più adeguata evidenza. Si può anzi dire che la Cassazione, confondendo<br />

forse inconsapevolmente le due nozioni di crimine, « a volte dà l’impressione di<br />

esaminare insieme i caratteri <strong>del</strong>la responsabilità penale individuale e <strong>del</strong>la responsabilità<br />

statale; altre volte sembra ritenere che le norme “interstatali” si riferiscano<br />

necessariamente alla responsabilità <strong>del</strong>lo Stato » (6). La qualificazione<br />

<strong>del</strong>la deportazione e <strong>del</strong> lavoro forzato quali crimini internazionali <strong>del</strong>lo Stato è<br />

emersa in passato in seno alla stessa Commissione di diritto internazionale <strong>del</strong>le<br />

Nazioni Unite, nell’ambito dei lavori per l’elaborazione <strong>del</strong> progetto di articoli<br />

––––––––––––<br />

(5) Per un’analisi <strong>del</strong> processo di codificazione dei crimini internazionali nella sua<br />

evoluzione cfr., con l’ampia letteratura dagli stessi richiamata, Sperduti, voce Crimini<br />

internazionali, in Enc. dir., XI, Milano 1962, 337 ss.; Francioni, voce Crimini internazionali,<br />

in Digesto (pubbl.), IV, Torino 1989, 464 ss.; Ronzitti, voce Crimini internazionali,<br />

in Enc. giur., X, Roma 1988 (1995), 2 ss.; Caracciolo, Dal diritto penale internazionale<br />

al diritto internazionale penale. Il rafforzamento <strong>del</strong>le garanzie giurisdizionali, Napoli<br />

2000, 117 ss.; e Leanza, Il diritto internazionale. Da diritto per gli Stati a diritto per<br />

gli individui, Torino 2002, 297 ss. In argomento v. inoltre Bassiouni, Historical Survey:<br />

1919-1998, in Bassiouni (compiled by), The Statute of the International Criminal Court.<br />

A Documentary History, Ardsley, New York 1998, 1 ss.; von Hebel, An International<br />

Criminal Court-A Historical Perspective, in von Hebel-Lammers-Schukking (eds.), Reflections<br />

on the International Criminal Court, Essays in Honour of Adriaan Bos, The<br />

Hague 1999, 13 ss.; Cassese, From Nuremberg to Rome: International Military Tribunals<br />

to the International Criminal Court, in Cassese-Gaeta-Jones (eds.), The Rome Statute of<br />

the International Criminal Court: A Commentary, I, Oxford 2002, 3 ss.; Treves, Diritto<br />

internazionale. Problemi fondamentali, Milano 2005, 205 ss.<br />

(6) Così Gianelli, Crimini internazionali ed immunità degli Stati, cit., 672. Secondo<br />

Iovane, The Ferrini Judgment, cit., 172, tale confusione « (…) could be a positive (…)<br />

indication by the Court about the particular kind of legal regime which is taking shape in<br />

international practice in order to protect the most basic human rights. In this regime, the<br />

responsibility of States and that of individuals both concur in the international protection<br />

of fundamental values in international law ». Sulla tendenza <strong>del</strong>la Corte a considerare<br />

unitariamente i principi sviluppatisi in relazione alla repressione dei crimini internazionali<br />

individuali e quelli attinenti alla responsabilità <strong>del</strong>lo Stato e alle sue conseguenze v.<br />

anche De Sena-De Vittor, Immunità degli Stati dalla giurisdizione, cit., 258; Id., State<br />

Immunity and Human Rights, cit., 98; Gattini, War Crimes, cit., 229 s.

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