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del fascicolo - Cedam

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LA NOZIONE E GLI EFFETTI DELLA SENTENZA ARBITRALE ECC. 677<br />

3. – Individuata la nozione di sentenza arbitrale, possiamo occuparci dei suoi<br />

effetti giuridici. Iniziando la nostra indagine dagli effetti nominati, l’art. 1475<br />

estende espressamente alla sentenza arbitrale il principio <strong>del</strong> dessaisissement in<br />

base al quale l’emanazione <strong>del</strong>la sentenza priva di ogni potere decisorio l’arbitro in<br />

relazione alla domanda o alla questione decisa, salve le eccezioni previste dalla<br />

legge. In virtù <strong>del</strong>la disposizione citata, l’arbitro all’interno <strong>del</strong>lo stesso procedimento<br />

arbitrale non può validamente pronunciare una seconda sentenza sulla stessa<br />

controversia o più generalmente sulla stessa questione già decisa, né può modificare<br />

o sanare la stessa sentenza pronunciata, pur se la ritiene viziata, dal momento in<br />

cui la decisione acquisisce un valore oggettivo e autonomo per colui che l’ha<br />

emessa (18). In sede arbitrale, la portata <strong>del</strong> principio <strong>del</strong> dessaisissement viene,<br />

tuttavia, attenuata da alcuni autori dal momento in cui la regola « n’est pas d’ordre<br />

public et l’arbitrage conserve son caractère contractuel » (19).<br />

––––––––––––<br />

Paris, 28 mars 1984, e App. Paris, 15 mai 1985, ivi 1985, p. 141 ss.; App. Paris, 15 janvier<br />

1985, ivi 1986, p. 87 ss., con nota di E. Mezger; TGI Paris, 8 octobre 1986, ivi 1987,<br />

p. 367 ss.; TGI Paris, 28 janvier 1987, ivi 1987, p. 380 ss.; Cass., civ. 2°, 7 octobre 1987,<br />

ivi 1987, p. 479 ss., con nota di E. Mezger. Per una recente conferma <strong>del</strong>l’esclusione di<br />

ogni tipo di potere decisionale <strong>del</strong>le istituzioni arbitrali e <strong>del</strong> conseguente divieto di interferire<br />

nell’attività degli arbitri, si veda Cass, 1° civ., 20 février 2001, (Cubic), ivi 2001,<br />

p. 513 ss., con nota di T. Clay.<br />

(18) Il principio <strong>del</strong> dessaisissement viene enunciato per i giudici statali all’art. 481<br />

NCPC, secondo cui « le jugement, dès son pronuncé, dessaisit le juge de la contestation<br />

qu’il tranche ». Sull’istituto si veda: J. Vincent, S. Guinchard, Procédure civile, Paris 2003,<br />

p. 234 s., secondo cui il « dessaisissement est une conséquence directe de l’autorité attachée<br />

à la chose jugée »; L. Cadiet, Droit judiciaire privé, Paris 2001, p. 625, per il quale la<br />

regola <strong>del</strong> dessaisissement riguarda l’effetto estintivo e la forza obbligatoria <strong>del</strong>la decisione<br />

nei confronti <strong>del</strong> giudice stesso, mentre l’autorité de la chose jugée riguarda l’effetto <strong>del</strong>la<br />

sentenza nei confronti <strong>del</strong>le parti; R. Martin, Jugement sur le fond, in Juris-Classeur proc.<br />

civ., fasc. 550, Paris 2000, p. 2; C. Bléry, L’efficacité substantielle des jugements civils,<br />

Paris 2000, p. 147 ss. Il principio <strong>del</strong> dessaisissement è stato espressamente previsto in relazione<br />

all’istituto <strong>del</strong>l’arbitrato solo dalla riforma <strong>del</strong> 1980, tuttavia, sotto l’imperio <strong>del</strong> codice<br />

di rito <strong>del</strong> 1806, giurisprudenza e dottrina avevano già ritenuto il principio applicabile al<br />

giudizio arbitrale, in tal senso: App. Paris, 3 novembre 1926, in Recueil Dalloz 1926, p. 57.<br />

Per un applicazione <strong>del</strong> principio <strong>del</strong> dessaisissement alla sentenza arbitrale si veda Cass., 5<br />

aprile 1994 (Basse), in Revue de l’arbitrage 1995, p. 68 ss. Sul tema in generale si veda lo<br />

studio di B. Moreau, Le prononcé de la sentence arbitrale entraîne-t-il le dessaisissement<br />

de l’arbitre?, in Mélanges J.-F. Poudret, Lausanne 1999, p. 453 ss.<br />

(19) In tal senso J. Robert, L’arbitrage, cit., p. 182, secondo cui, qualora la sentenza<br />

sia stata sottoscritta, ma non ancora portata alla conoscenza <strong>del</strong>le parti, gli arbitri possono<br />

emanare, all’unanimità, una seconda decisione, potendo, inoltre, sostituire una sentenza già<br />

comunicata, se tutte le parti consultate non si oppongono; nello stesso senso B. Moreau,<br />

Arbitrage en droit interne, cit., p. 42. In senso opposto, M.-C. Rondeau-Rivier, op. ult. cit.,<br />

p. 17, ritiene che per l’emanazione di una seconda sentenza sia necessario che le parti<br />

esprimano la loro concorde volontà, attraverso la conclusione di un nuovo compromesso.

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