del fascicolo - Cedam

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RIVISTA DI DIRITTO PROCESSUALE
Nella motivazione, il giudice comunitario aderisce all’interpretazione
restrittiva dell’art. 24 notando che anche la concessione di un provvedimento
di istruzione preventiva può comportare una molteplicità di criteri di competenza
giurisdizionale relativamente al medesimo rapporto giuridico, con
evidente contrasto con i principi della convenzione di certezza del diritto e di
prevedibilità del foro (19). Secondo la Corte, quindi, l’applicazione dell’art.
24 appare giustificata solo rispetto a provvedimenti rispondenti alle finalità
della norma, fra le quali vi è anzitutto quella di « evitare un pregiudizio derivante
dalle lungaggini inerenti a tutti i procedimenti internazionali » (20).
Ebbene, il riferimento ai tempi del processo internazionale e alla nozione di
pregiudizio implica la necessità che il singolo provvedimento venga richiesto
per ragioni di urgenza e in presenza di un periculum che, appunto, potrebbe
pregiudicare il soddisfacimento della pretesa della parte, mentre un provvedimento
di istruzione preventiva finalizzato a fornire alla parte elementi in
ordine alla opportunità di introdurre una causa non risponde alla finalità sopra
descritta in quanto, strutturalmente, prescinde da una situazione di periculum
o urgenza.
La Corte richiama, inoltre, in motivazione la definizione di provvedimento
ex art. 24 contenuta nella sentenza Reichert, riferendosi alla necessaria ricorrenza
del carattere conservativo del provvedimento e del nesso strumentale con il
giudizio di merito. Orbene, un provvedimento di istruzione preventiva con funzione
di valutare la convenienza di una causa appare privo di entrambi i suddetti
requisiti. Rispetto alla strumentalità, infatti, se è vero che può verificarsi che le
prove raccolte anticipatamente confluiscano nel giudizio di merito (se le risultanze
probatorie hanno indotto ad instaurare la causa), è anche vero che, il più
delle volte, il particolare tipo di istruzione preventiva di cui si discute serve ad
evitare l’instaurazione del giudizio di merito; in questo modo il rapporto fra tale
giudizio e l’istruzione preventiva si presenta particolarmente « debole e accessorio
» (21) ed eventuale.
Il riferimento alla sentenza Reichert conferma poi la centralità del requisito
dell’urgenza nell’interpretazione dell’art. 24, attraverso il richiamo al carattere
conservativo del provvedimento concedibile in base alla norma (d’altronde
l’applicabilità dell’art. 24 dovrebbe essere valutata tenendo presenti la
sua ratio e gli obiettivi della convenzione e non soltanto riferendosi a singoli
precedenti della Corte (22)). Inoltre, l’adesione della Corte a tale interpretazio-
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(19) V. i punti 19 e 20 della motivazione.
(20) V. il punto 12 della motivazione.
(21) V. il punto 47 delle conclusioni.
(22) Diversamente, ad esempio, facendo isolato riferimento al dictum della sentenza
Van Uden, anche i provvedimenti di istruzione preventiva finalizzati a valutare la
convenienza della causa potrebbero rientrare nella nozione di provvedimento ex art. 24.
In tale pronuncia, infatti, come si è accennato, la strumentalità viene a coincidere con