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del fascicolo - Cedam

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RECENSIONI E SEGNALAZIONI<br />

705<br />

all’attuale orientamento giurisprudenziale, è che il fondamento privatistico<br />

<strong>del</strong>l’arbitrato non impedisca al legislatore di scegliere se attribuire rilevanza<br />

all’atto conclusivo <strong>del</strong>lo stesso come atto di autonomia negoziale, ovvero come<br />

atto eteronomo, rilevante per l’ordinamento non perché voluto dalle parti, ma<br />

perché « atto di giustizia » proveniente da un terzo al quale le parti abbiano preventivamente<br />

riconosciuto la funzione di giudicante; ed è proprio questa libertà<br />

di scelta <strong>del</strong> legislatore che consentirebbe di recuperare la tradizionale distinzione<br />

tra l’arbitrato rituale, destinato a concludersi con un lodo-sentenza, e<br />

l’arbitrato irrituale, destinato invece a concludersi con un lodo-negozio.<br />

Si tratta di un’idea che non può essere evidentemente sottoposta ad esame<br />

critico in questa sede, e rispetto alla quale è ovviamente possibile dissentire. Di<br />

essa peraltro, per l’equilibrio e la problematicità con la quale è espressa, non<br />

sarà possibile non tenere conto nel dibattito dottrinale destinato ad accendersi<br />

sulla riforma introdotta dal recente decreto legislativo 2 febbraio 2006, n. 40,<br />

che ha riconosciuto al lodo rituale gli effetti <strong>del</strong>la sentenza pronunciata dall’autorità<br />

giudiziaria, qualificando invece « determinazione contrattuale » il lodo<br />

conclusivo <strong>del</strong>l’arbitrato irrituale (G. Ruffini).<br />

Teresa Arruda Alvim Wambier, Omissão judicial e embargos de declaração,<br />

Editora Revista dos Tribunais, São Paulo 2005, pp. 437.<br />

In diritto brasiliano, si chiama embargos de declaração un istituto collocato<br />

tra i mezzi di impugnazione (recursos) e disciplinato dagli artt. 535-538<br />

<strong>del</strong> Código de Processo Civil. Tale mezzo può essere proposto contro la decisione<br />

monocratica (sentença) o collegiale (acordão) in due casi: quando « vi è,<br />

nella decisione monocratica o collegiale, oscurità o contraddizione » e quando<br />

« è stato omesso un punto sopra il quale il giudice monocratico o collegiale doveva<br />

pronunciarsi »; e pone capo a nuova decisione <strong>del</strong> medesimo organo giurisdizionale.<br />

Proprio all’istituto chiamato embargos de declaração, con particolare riferimento<br />

all’omissione di pronuncia, è dedicata questa monografia di Teresa Arruda<br />

Alvim Wambier: opera nella quale la nota processualcivilista brasiliana<br />

(direttrice <strong>del</strong>la importante Revista de Processo) si occupa sia <strong>del</strong>la struttura e<br />

<strong>del</strong>la disciplina di questo mezzo di gravame, <strong>del</strong> quale sottolinea anche il fondamento<br />

costituzionale come garanzia connessa con il « dovuto processo legale<br />

» (prima parte <strong>del</strong>l’opera), sia <strong>del</strong>la omissione di pronuncia come vizio <strong>del</strong>la<br />

sentenza al quale porre rimedio (seconda e più ampia parte).<br />

La parte <strong>del</strong>la monografia dedicata all’omissione di pronuncia costituisce<br />

un contributo alla definizione teorica di questa figura, non soltanto nei termini<br />

entro i quali essa può assumere rilievo in diritto brasiliano, ma anche da un

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