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del fascicolo - Cedam

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554<br />

RIVISTA DI DIRITTO PROCESSUALE<br />

Due questioni, assolutamente determinanti per il buon esito <strong>del</strong>la vicenda<br />

processuale da noi considerata, restano peraltro pur sempre insolute: il diritto<br />

<strong>del</strong>la vittima al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali subiti, la<br />

sussistenza <strong>del</strong> quale deve essere valutata dal giudice di merito; e l’esecuzione<br />

<strong>del</strong>l’eventuale sentenza di condanna <strong>del</strong>la Repubblica federale di Germania in<br />

caso di inadempimento spontaneo da parte di quest’ultima. Di tali aspetti non si<br />

occupa ovviamente e giustamente la pronuncia in commento, essendo stata essa<br />

emanata nell’ambito di un regolamento di giurisdizione.<br />

Quanto al primo punto, occorre innanzitutto rilevare come sussista un problema<br />

di fondo, rappresentato dalla difficoltà di ricostruire nell’ordinamento<br />

internazionale un diritto <strong>del</strong>l’individuo al risarcimento dei danni subiti in seguito<br />

alla violazione di obblighi posti da norme consuetudinarie di tutela dei<br />

diritti fondamentali, nei confronti <strong>del</strong>lo Stato autore <strong>del</strong>l’illecito: si tratta di un<br />

diritto previsto in alcuni sistemi convenzionali di tutela dei diritti fondamentali<br />

<strong>del</strong>l’uomo, ma la cui esistenza è dubbia nel diritto internazionale umanitario e<br />

controversa nel diritto internazionale consuetudinario (58). Poiché la Cassazione<br />

ha affermato nel caso di specie che le norme internazionali generali « (…)<br />

che configurano come “crimini internazionali” i comportamenti che più gravemente<br />

attentano (…) » alla libertà e alla dignità <strong>del</strong>la persona umana sono parte<br />

integrante <strong>del</strong> nostro ordinamento in virtù <strong>del</strong>l’art. 10, comma 1° Cost., e sono<br />

perciò « (…) pienamente idonee ad assumere il ruolo di parametro <strong>del</strong>l’ingiustizia<br />

<strong>del</strong> danno causato da un “fatto” doloso o colposo altrui », e poiché nel<br />

sostenere questo la Suprema Corte fa in realtà riferimento ai crimini di individui<br />

ricollegando la titolarità <strong>del</strong> diritto <strong>del</strong>l’individuo alla qualifica negativa attribuita<br />

alla condotta dal diritto internazionale senza che rilevi il contenuto <strong>del</strong>la<br />

norma internazionale alla quale il nostro ordinamento si adatta, vi è chi, interpretando<br />

il senso <strong>del</strong>l’affermazione appena riportata, ha ritenuto di poter scorgere<br />

il fondamento <strong>del</strong> diritto al risarcimento nell’art. 2043 c.c. in combinato<br />

disposto con la norma di adattamento che qualifica come crimine l’attività<br />

<strong>del</strong>l’individuo e non con la norma di adattamento a una regola internazionale<br />

––––––––––––<br />

crimini di guerra commessi nel secondo conflitto mondiale. Con questa motivazione il<br />

rigetto <strong>del</strong>l’immunità dalla giurisdizione sarebbe apparso più rispondente ai valori di<br />

fondo <strong>del</strong>l’ordinamento internazionale e alla regola <strong>del</strong> previo esaurimento dei ricorsi<br />

interni ». Lo stesso Autore (op. cit., 1203) configura il previo esaurimento dei ricorsi interni<br />

« (…) quale vera e propria precondizione per l’esercizio <strong>del</strong>la giurisdizione civile<br />

nei confronti di uno Stato straniero la cui immunità sia in questione ». Qualora<br />

l’individuo non dovesse disporre di un rimedio giurisdizionale effettivo e adeguato<br />

nell’ordinamento di tale Stato, con un procedimento tale da garantire imparzialità e indipendenza<br />

<strong>del</strong> giudice soprattutto dal potere esecutivo, « (…) la regola <strong>del</strong>l’immunità verrebbe<br />

a cadere e il giudice territoriale potrebbe far “rivivere” la propria giurisdizione ».<br />

(58) Cfr. al riguardo Gianelli, Crimini internazionali ed immunità degli Stati, cit.,<br />

678 s., nonché la dottrina dalla stessa riportata alle nt. 144, 145, 146 e 147.

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