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del fascicolo - Cedam

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542<br />

RIVISTA DI DIRITTO PROCESSUALE<br />

operanti uti universi » (35), non c’è motivo di dubitare che tale reazione, più<br />

severa di quella stabilita per gli altri illeciti (36), possa esprimersi anche<br />

nell’ambito dei processi civili che traggono origine dall’avvenuta commissione<br />

di simili reati. In tal caso, l’esercizio sul piano interno <strong>del</strong>la giurisdizione civile<br />

nei confronti di uno Stato estero ritenuto responsabile dei crimini in questione<br />

rende possibile proprio l’attività di accertamento e garanzia appena menzionata,<br />

apparendo altresì speculare al diritto riconosciuto alle vittime di poter esperire<br />

un’azione civile dinanzi a giudici stranieri per il risarcimento dei danni a esse<br />

cagionati (37). La Corte, dunque, ancora una volta e a maggior ragione « (…)<br />

––––––––––––<br />

(35) Picone, Interventi <strong>del</strong>le Nazioni Unite e obblighi erga omnes, in Picone (a cura<br />

di), Interventi <strong>del</strong>le Nazioni Unite e diritto internazionale, Padova 1995, 519.<br />

(36) A tale proposito, il progetto di articoli sulla responsabilità degli Stati per atti<br />

illeciti internazionali, adottato dalla Commissione di diritto internazionale <strong>del</strong>le Nazioni<br />

Unite il 9 agosto 2001 [cfr. il Report of the International Law Commission on the Work of<br />

its Fifty-third Session, in United Nations, Official Records of the General Assembly, Fifty-sixth<br />

Session, Suppl. n. 10, New York 2001 e in Riv. dir. int. 2001, 878 ss. nonché<br />

Crawford (ed.), The International Law Commission’s Articles on State Responsibility.<br />

Introduction, Text and Commentaries, Cambridge 2002], dopo aver affermato all’art. 40<br />

che il Cap. III, <strong>del</strong> quale tale norma fa parte, « (…) applies to the international responsibility<br />

which is entailed by a serious breach by a State of an obligation arising under a<br />

peremptory norm of general international law » e che « a breach of such an obligation is<br />

serious if it involves a gross or systematic failure by the responsible State to fulfil the<br />

obligation », precisa poi all’art. 41 che « States shall cooperate to bring to an end<br />

through lawful means any serious breach within the meaning of article 40. No State shall<br />

recognize as lawful a situation created by a serious breach within the meaning of article<br />

40, nor render aid or assistance in maintaining that situation ». Per una analisi in merito<br />

agli artt. 40 e 41 e alla configurabilità di conseguenze qualitativamente diverse a carico<br />

<strong>del</strong>lo Stato violatore di obblighi erga omnes si rinvia a Gaja, Obligations Erga Omnes,<br />

International Crimes and Jus Cogens, in Weiler-Cassese-Spinedi (eds.), International<br />

Crimes of States. A Critical Analysis of the ILC’s Draft Article 19 on State Responsibility,<br />

Berlin-New York 1989, 156 ss., a Pellet, Le nouveau projet de la C.D.I. sur la responsabilité<br />

de l’Etat pour fait internationalement illecite: requiem pour le crime?, in<br />

Vohrah-Pocar-Featherstone-Fourmy-Graham-Hocking-Robson (eds.), Man’s Inhumanity<br />

to Man, cit., 655 ss. e a Picone, Obblighi erga omnes, cit., 926 ss. (anche in Comunità<br />

internazionale e obblighi « erga omnes », cit., 622 ss.) con l’ampia bibliografia riportata.<br />

Per i riferimenti all’art. 41 <strong>del</strong> progetto contenuti nella sentenza n. 5044 <strong>del</strong> 2004 v.<br />

Bianchi, L’immunité des Etats, cit., 92 ss.; Id., Ferrini v. Federal Republic of Germany,<br />

cit., 244; Ciampi, Crimini internazionali, cit., 2664; Iovane, The Ferrini Judgment, cit.,<br />

182 s.; Gattini, War Crimes, cit., 236. Sulle norme sopra menzionate cfr. più in generale<br />

anche Treves, Diritto internazionale, cit., 556 s.<br />

(37) V. in tal senso quanto affermato dal Tribunale internazionale per la ex Jugoslavia<br />

nella sentenza Furundžija, menzionata supra, nt. 14 e richiamata da Gianelli, Crimini<br />

internazionali ed immunità degli Stati, cit., 659. Anche Conforti, Diritto internazionale,<br />

cit., 253, ritiene in linea di principio possibile l’esercizio <strong>del</strong>la giurisdizione qualora

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