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del fascicolo - Cedam

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696<br />

RIVISTA DI DIRITTO PROCESSUALE<br />

Bruno Capponi (coord.), Il procedimento d’ingiunzione, Zanichelli Editore, Torino<br />

2005, pp. XXI-578.<br />

Nel presentare l’opera qui segnalata, Capponi definisce il procedimento<br />

monitorio un istituto che, se collocato nel quadro di una giustizia civile in<br />

cronica crisi di efficienza, appare godere di buona salute. Ciò grazie anche<br />

alle più recenti modifiche apportate alla sua disciplina che ne avrebbero garantito<br />

la modernità con l’estensione <strong>del</strong> suo ambito di applicazione alle prestazioni<br />

di servizi, da un lato, e il suo candidarsi, dall’altro, a strumento di<br />

integrazione dei diritti <strong>del</strong>l’Unione, consentendo la rapida formazione di un<br />

titolo esecutivo.<br />

Non mancherebbero però aspetti <strong>del</strong>la stessa disciplina di indubbia<br />

opacità. Sarebbe il caso <strong>del</strong>l’art. 649 c.p.c., norma <strong>del</strong>la quale Capponi coglie<br />

l’occasione per insistere nel denunciarne il contrasto con gli artt. 3, 24<br />

e 111, comma 2°, Cost. D’altra parte il curatore <strong>del</strong>l’opera rileva l’eccessiva<br />

problematicità che la disciplina attuale, articolata in una fase monitoria e<br />

in una eventuale fase di opposizione presenterebbe rispetto alla stessa finalità<br />

pratica ed al contenuto obbiettivo <strong>del</strong>la tutela che attraverso queste<br />

forme processuali viene assicurata. Più precisamente viene giudicata inappagante,<br />

anche se inevitabile alla luce <strong>del</strong>la particolare costruzione <strong>del</strong> giudizio<br />

di opposizione e <strong>del</strong>la previsione stessa di impugnazioni straordinarie avverso<br />

il decreto divenuto esecutivo, l’opinione più consolidata in dottrina e in<br />

giurisprudenza che riconosce al decreto ingiuntivo non opposto la stessa autorità<br />

di giudicato sostanziale attribuita alla sentenza di merito, soluzione che<br />

sembrerebbe « in contrasto con l’assoluta irrilevanza <strong>del</strong>la decisione di rigetto<br />

in termini anche di semplice preclusione alla riproponibilità tout<br />

court ».<br />

Ma proprio la considerazione che la tutela assicurata dal procedimento di<br />

ingiunzione in termini di accertamento non differisce dall’ordinario processo<br />

dichiarativo, consente di affermare a Capponi che, malgrado le incertezze e la<br />

vischiosità <strong>del</strong>la disciplina, essa continuerà ad occupare un posto importante nel<br />

nostro sistema, senza che la stessa possa temere di venir rimpiazzata da quelle<br />

altre forme di tutela sommaria, quale quella introdotta nel c.d. rito societario<br />

all’art. 19 <strong>del</strong> d.lgs. n. 5 <strong>del</strong> 2003, che assicura un titolo esecutivo, senza<br />

null’altro aggiungere in termini di accertamento e stabilità. Si giustifica così<br />

l’attenzione dedicata ai molteplice aspetti <strong>del</strong> procedimento d’ingiunzione affidata<br />

alla penna di diversi autori.<br />

L’opera, inserita nella collana Dottrina Casi Sistemi, corredata da CD<br />

ROM, è di chiara lettura e si presenta ricca di riferimenti dottrinali e giurisprudenziali,<br />

offerti in chiave di risoluzione dei diversi problemi che la disciplina<br />

presenta. Essa appare, quindi, particolarmente utile agli operatori <strong>del</strong> diritto<br />

(Maria Francesca Ghirga).

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