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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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«Università». Ri-capitolare<br />

Allora, il solo regime possibile in quanto regime, in quanto<br />

ordine, è il regime di eccezione. La nostra formula scritta S–A, con<br />

le sue articolazioni, è il regime <strong>del</strong>l’Universo in quanto regime<br />

d’eccezione.<br />

Se a qualcuno è capitato di leggere Carl Schmitt, si sarà accorto<br />

di quanto un pensatore politico <strong>del</strong> nostro secolo, che ha tanto<br />

parlato <strong>del</strong> regime di eccezione, non è neppure stato sfiorato da un<br />

pensiero di questo genere. Confronti come questo mostrano la<br />

permanente correlazione di quello che andiamo dicendo con le<br />

teorie più generali da un lato e con il più minuto dettaglio<br />

dall’altro, per esempio con il lapsus. Tutto ciò che diciamo non<br />

varrebbe nulla se non sapesse parlare <strong>del</strong> lapsus e di quant’altro<br />

incontriamo nell’esperienza, che nella cultura (intesa come<br />

pensieri correntemente appresi) è considerato irrilevante o, come<br />

dicevano alcuni, «epifenomeno» (epifenomeni i lapsus, i sogni, i<br />

<strong>del</strong>iri, i sintomi nevrotici…).<br />

L’avere menzionato la parola «epifenomeno» mi fa ricordare<br />

che è bene aver presenti le parole che sono in opposizione a ciò<br />

che diciamo: stress, aggressività, interazione, cognitivismo, perfino<br />

depressione (piuttosto che melanconia, che invece è una <strong>del</strong>le<br />

nostre parole). La serie di parole ora dette non designano solo<br />

l’errore, ma sono in se stesse <strong>del</strong>le patologie. Abbiamo infranto il<br />

divieto di trattare come patologie <strong>del</strong>le teorie: difatti, la dottrina<br />

<strong>del</strong>l’errore, alla quale siamo già stati introdotti, e di cui<br />

ascolteremo presto una seconda parte, contesta la consuetudine di<br />

discutere <strong>del</strong>l’errore di una teoria a prescindere dall’essere essa<br />

stessa, nel suo errore, una patologia. Così come abbiamo infranto il<br />

divieto di parlare di certi personaggi dei tragici greci come dei<br />

malati: Edipo è un nevrotico, Antigone è una melanconica, nel<br />

senso in cui ne parla Freud in Lutto e melanconia. Ascolteremo<br />

presto Alberto Colombo e Mara Monetti sulla teoria <strong>del</strong>l’amore<br />

platonico, infrangendo la millenaria proibizione di trattare come<br />

patologiche le teorie stesse. Così come quando, un po’ scherzando,<br />

abbiamo parlato <strong>del</strong>la teoria <strong>del</strong>l’«esaurimento nervoso»: il

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