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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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L’errore nella legge <strong>del</strong>l’amato e <strong>del</strong>l’amante 155<br />

là dove dai due un terzo viene amato concordemente,<br />

abbracciato in comunanza e dove l’inclinazione di entrambi si<br />

richiude in una, nella fiamma <strong>del</strong>l’amore verso il terzo. 205<br />

L’idea di terzo è indissolubile da Universo. Disconoscere<br />

l’Universo è disconoscere il rapporto elettivo e di figliolanza.<br />

L’altro è irriducibile; a un certo momento occorre sapere chi si<br />

ama per amarlo di più. Solo in questo caso l’innamoramento non è<br />

una caricatura <strong>del</strong>l’amore. Se c’è il terzo, ossia l’altro come<br />

soggetto di un altro, non è una caricatura, ma fecondità. Solo a<br />

questo punto nell’amore si potrebbe scoprire l’innamoramento.<br />

6. Il lemma «lingua»<br />

Nel Simposio ho osservato che per parlare <strong>del</strong>l’amore non solo i<br />

convitati parlano da posto a posto (la disposizione dei letti), ma<br />

implicano anche i legami amorosi in cui sono coinvolti o in cui<br />

pensano che gli altri siano coinvolti. Dell’amore non si parla da<br />

soli, ci vuole un altro. Nessuno ha voglia di parlare <strong>del</strong>l’amore, se<br />

non è per l’amato. Tanto che, nel loro parlare, i convitati cercano<br />

la vicinanza con Socrate e sono gelosi l’uno <strong>del</strong>l’altro.<br />

Giacomo Contri sostiene che la considerazione puramente<br />

filologica <strong>del</strong>la parola sia ambigua, poiché il linguaggio avviene<br />

sempre fra soggetto e altro: la parola prende consistenza quando<br />

insieme è detta e ascoltata, quando è bocca e orecchio<br />

contemporaneamente. La facoltà di giudizio è l’orecchio. Se<br />

all’udire è tolta la funzione di cogliere di essere ingannati, come<br />

nel caso di Pausania, il linguaggio non è più, non esiste. Qualsiasi<br />

cosa l’altro dica, diventa regime d’inganno, tranne che non si<br />

ritorni nell’esperienza <strong>del</strong> pensiero di natura.<br />

205<br />

Citato da: J. SPLETT, Il matrimonio come sacramento, in «Il Nuovo Areopago»,<br />

Anno XIII, 2/1994, p. 81.

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