03.06.2013 Views

«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Diritto, I 35<br />

mentre da almeno due secoli le dottrine ufficiali predicano<br />

disinteresse e spassionatezza.<br />

Il desiderio non esiste se non come desiderio di guadagno, di<br />

profitto; l’espressione «desiderio di guadagno» è solo<br />

un’esplicitazione <strong>del</strong>l’essenza <strong>del</strong> desiderio. Ma c’è profitto se, alla<br />

fine di un lavoro, si ritrova qualcosa che all’inizio non c’era.<br />

Pertanto l’obiettivo di raddoppiare il mio reddito da qui a un anno<br />

non costituisce ancora profitto: il plusvalore non è il puro<br />

incremento, ma qualcosa che all’inizio non c’era, fino<br />

all’apparenza di una neocreazione, fino all’impiego <strong>del</strong>la parola<br />

«fecondità». 61<br />

Quanto al bonum, non venitemi a raccontare di avere una<br />

qualsivoglia aspirazione al bene se non è aspirazione al profitto: 62<br />

non esiste Lust, piacere – e nemmeno «ben-essere», essere bene –<br />

se non comporta un contenuto di guadagno oggettivo e<br />

descrivibile, libero individualmente. Ecco un caso in cui è<br />

individuabile il contenuto <strong>del</strong>la menzogna.<br />

Il guadagno avviene nel tempo, in mezzo c’è un lavoro a due:<br />

non esiste guadagno senza lavoro di uno sul lavoro di un altro. La<br />

parola «amore», che in tutte le lingue designa questo lavoro,<br />

diviene insensata, se non indica il lavoro di uno – generativo di<br />

valorizzazione, ossia di profitto – sul lavoro di un altro. 63<br />

L’asserzione secondo cui «il bene non si tratta di farlo, ma di<br />

riceverlo», introducendo la questione di come mettere in atto il<br />

modo di produzione <strong>del</strong> ricevimento, ha permesso di elaborare la<br />

legge che abbiamo chiamato «<strong>del</strong>la clessidra», da cui si ricava che<br />

61<br />

Dopo tutto è abbastanza corretta la battuta di Marx allorché dice che, nel<br />

plusvalore, il capitalista fa bambini.<br />

62<br />

Freud lo chiamava Gewinn, guadagno.<br />

63<br />

Ecco perché uso la parola partnership per dire che l’amore è una joint-venture. La<br />

tradizione ha avuto bisogno di dare un contenuto alla partnership: come minimo<br />

occorreva la dote da una parte e il lavoro dall’altra. Idea molto sensata, ma, ancor prima,<br />

formale e rigorosa. La frase: «Lei mi porta in dote la sua bellezza» inaugura una<br />

fregatura. La dichiarazione: «Ti amo» viene sottoposta alla prima sanzione costituita<br />

dall’interrogativo <strong>del</strong>l’altro: «Mostrami cosa hai nel forziere». La parola «forziere» può<br />

essere metaforica, ma il contenuto deve essere reale.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!