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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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«Università». Ri-capitolare<br />

esercita il giudizio. Potremmo tuttavia ricavare che la <strong>del</strong>usione<br />

rammenta la presenza di una legge e, semmai, ne verifica<br />

l’insoddisfazione. Precisiamo il contenuto <strong>del</strong> postulato: è<br />

possibile la soddisfazione <strong>del</strong> moto di un singolo secondo una<br />

legge universale valida per tutti. In realtà il soggetto reale, l’amato,<br />

è formalmente condizionato, sia pur nel suo progresso nella virtù,<br />

dall’amante, cioè dall’altro come Soggetto, anche se diciamo che<br />

l’altro è lasciato in ombra proprio come soggetto. In Platone, a<br />

differenza che in Kant, il posto <strong>del</strong>l’Altro è apparentemente<br />

conservato. Egli vuole che il postulato sia onorato come postulato,<br />

soddisfatto anche da una massima soggettiva.<br />

2. La massima soggettiva <strong>del</strong>l’amato è l’amore per la virtù come<br />

fine o meta.<br />

Qui si afferma: «Abbi come tuo fine la virtù». Nella legge <strong>del</strong><br />

pensiero di natura: «Abbi come virtù il tuo fine». Per Platone, nella<br />

determinazione <strong>del</strong>la legge, la partnership <strong>del</strong>l’altro reale è asserita<br />

come necessaria, ma la virtù <strong>del</strong> partner è indifferente. Necessaria<br />

e sufficiente è la supposizione di essa. Questo è il punto più grave.<br />

È come se dicesse che poiché l’amante ha già perseguito la virtù,<br />

allora può perseguire il piacere; l’amato invece deve avere come<br />

unico scopo la virtù. La meta che viene promessa al fanciullo è<br />

proprio una carriera in questa supposta virtù. Essendo supposta<br />

nell’amante, il passo verso la finzione è breve.<br />

3. Il terzo articolo riguarda l’ambito di validità di questa legge,<br />

ambito oggettivamente universale. Platone individua questo ambito<br />

nello Stato per mezzo <strong>del</strong>la scelta fra Amore Uranio e Amore<br />

volgare, quando dice: «Per lo Stato è di molto valore l’amore <strong>del</strong>la<br />

dea, o Venere Urania». La distinzione fra questi due amori<br />

corrisponde alla distinzione fra amato e amante: oltre all’onere<br />

<strong>del</strong>la virtù, all’amato spetta anche l’onere <strong>del</strong>l’universalità. La<br />

teoria allora non si regge sulla virtù <strong>del</strong>l’altro, che come dicevo<br />

prima è supposta e può essere considerata una finzione, ma<br />

necessita che l’amato abbracci, oltre che il suo amante, anche la<br />

teoria <strong>del</strong>la distinzione di ambiti, quello universale e quello

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