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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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80<br />

«Università». Ri-capitolare<br />

pertanto che la trattazione che segue non è interessata a una teoria<br />

generale circa l’errore, in quanto l’approccio <strong>del</strong>la nostra<br />

psicologia a questo argomento è un approccio (determinato e<br />

determinante) a ciò che è errore in ordine a un plesso di aspetti<br />

singoli, contenutisticamente individuati. In ultima analisi il nostro<br />

interesse per l’argomento riguarda due lati: la «sessualità», come<br />

errore filosofico <strong>del</strong>l’umanità o come errore psicologico <strong>del</strong>la<br />

filosofia, e il nesso inganno-errore-correzione. Nell’esposizione<br />

odierna mi fermerò principalmente sul primo aspetto.<br />

Ma al fine di identificare il nostro modo di assumere questo<br />

concetto e di trattarne, non è comunque evitabile una<br />

considerazione (per quanto laterale e fatta con brevi richiami e<br />

sparsi accenni) di altre posizioni e tradizioni di pensiero circa<br />

l’errore, incluse quelle che propongono teorie generali intorno a<br />

esso, che sono da ricercarsi soprattutto in ciò che nella cultura<br />

occidentale va sotto il nome di filosofia, dottrine filosofiche, teorie<br />

filosofiche <strong>del</strong>la conoscenza, epistemologia.<br />

Attingo subito alla problematica di impronta filosofica<br />

sull’argomento, ricordando che una <strong>del</strong>le avvertenze classiche di<br />

una teoria generale sull’errore, impegnata a determinarne i tratti<br />

essenziali, riguarda l’esigenza di non confondere errore e falsità,<br />

l’errore e il falso. Anche se i due termini possono risultare<br />

intercambiabili nel linguaggio comune, è bene mantenere<br />

l’attenzione sul fatto che mentre il falso e il suo contrario, il vero,<br />

pertengono alla proposizione, potendone essere un predicato,<br />

l’errore non riguarda proposizioni ma giudizi, cioè l’atto con cui si<br />

pongono, assentendovi, <strong>del</strong>le proposizioni. 122 L’errore riguarda<br />

R. Cavalleri e, nell’iniziare, mi allaccio ai loro apporti. Ne riprenderò aspetti e<br />

indicazioni secondo un orientamento che trae, tra l’altro, la propria determinazione su<br />

quanto <strong>del</strong> tema è contenuto nel nostro testo Il pensiero di natura (Edizioni Sic Sipiel,<br />

Milano 1994).<br />

122 È dunque corretto, oltre che vero, dire che è falso che il sole è un pianeta, se<br />

l’espressione «il sole è un pianeta» è presa come proposizione in sé, cioè come<br />

proposizione indipendentemente dal suo essere creduta, approvata, sostenuta da<br />

chicchessia. Mentre non è corretto asserire che la proposizione «il sole è un pianeta» è un

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