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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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Psicopatologia - Psicologia 63<br />

suo valore di atto psicologico normale: intendendo rivolgersi al<br />

proprio padre, il bambino ha ben chiaro che questi è l’altro di una<br />

relazione, tale che egli, soggetto interpellante, potrà raggiungerlo<br />

anche «facendo il giro» per la relazione (papà-mamma ovvero<br />

Uomo-Donna) costitutiva <strong>del</strong>l’altro cui intende rivolgersi.<br />

Per quanto concerne invece il soggetto adulto,<br />

nell’individuazione <strong>del</strong>la psicologia normale non possiamo<br />

prescindere dalla crisi e dalla guarigione. Qualunque atto<br />

psicologico che abbia la presunzione di proporsi come normale,<br />

ma che non consegua alla correzione di un errore di pensiero,<br />

risulta una costruzione astratta e non credibile. Non potremmo<br />

farcene nulla di una teoria psicologica che fondasse il suo sapere<br />

sull’ignoranza <strong>del</strong>la crisi, vale a dire che non prendesse in<br />

considerazione il fatto che l’esperienza normativa <strong>del</strong>la psiche<br />

(consistente nell’istituzione <strong>del</strong> pensiero soggettivo) va incontro a<br />

una vicissitudine da cui nessun soggetto è esentato. Ciò equivale a<br />

dire che, nella costruzione <strong>del</strong>la normalità, il punto di partenza è la<br />

domanda ovvero l’attività di elaborazione <strong>del</strong> soggetto che si<br />

innesta sull’offerta <strong>del</strong>l’altro e che, così facendo, mette alla prova<br />

la forma legale <strong>del</strong>la relazione ed esercita il giudizio.<br />

2. Alcune distinzioni tra Psicopatologia e Psicologia<br />

Dalla indistinzione alla distinzione dei posti S e A<br />

Si ha psicopatologia quando la differenza dei sessi non<br />

introduce alla differenza dei posti <strong>del</strong>la relazione. Infatti, quando<br />

Freud afferma che la pulsione in un primo tempo è probabilmente<br />

indipendente dal suo oggetto e forse non deve neppure la sua<br />

origine agli stimoli <strong>del</strong> medesimo, riconosce che il movimento<br />

<strong>del</strong>la pulsione è regolato dalla meta soddisfacente e non<br />

dall’oggetto. 108 Freud non teme di affermare che – in origine –<br />

108 «La nostra attenzione è attirata sul fatto che abbiamo l’abitudine di rappresentare<br />

in modo troppo intimo il legame <strong>del</strong>la pulsione sessuale con l’oggetto sessuale.<br />

L’esperienza dei casi ritenuti anormali ci insegna invece che, in tali casi, tra pulsione

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