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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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L’errore «sessualità» nel Simposio di Platone 135<br />

avvinghiarsi: l’antica natura arcaico-archetipica è la matrice<br />

<strong>del</strong>l’istintività e la seminatrice degli istinti.<br />

È interessante che Aristofane immagini la nascita degli uomini<br />

storicamente esistenti, nel loro attuale stato, come il risultato di<br />

una lesione: una versione mitologico-poetica <strong>del</strong> trauma <strong>del</strong>la<br />

nascita; ma essa è anche una antica versione <strong>del</strong>la teoria <strong>del</strong>l’uomo<br />

come essere mancante, segnato da una mancanza e fissato da una<br />

mancanza, il cui primo sguardo è sguardo sulla mancanza. Si<br />

ricordi che Zeus ordina ad Apollo di girare il volto degli uomini,<br />

perché essi siano costretti a guardare la parte tagliata. Traspare<br />

così la figura <strong>del</strong>l’uomo come malato di mancanza, variante <strong>del</strong>la<br />

nota e spesso ripetuta tesi tratta da un detto di Hegel: «L’uomo è<br />

un animale malato» e ripresa per esempio in un grande romanzo<br />

<strong>del</strong> Novecento, La montagna incantata di Thomas Mann, dal<br />

personaggio <strong>del</strong>l’allievo gesuita Leo Naphta.<br />

La nostra psicologia afferma che l’uomo è un essere in difetto,<br />

ma ciò è in radicale opposizione alla tesi <strong>del</strong>l’uomo come<br />

essenzialmente mancante, che riecheggia nell’Aristofane di<br />

Platone: nella nostra asserzione l’uomo è in difetto sì, ma di istinto<br />

e questo difettare apre lo spazio <strong>del</strong>la competenza normativa <strong>del</strong><br />

pensiero elaborante leggi e <strong>del</strong>l’ordine giuridico-economico <strong>del</strong>la<br />

libertà. La teoria <strong>del</strong>la mancanza, nell’edizione che stiamo<br />

considerando, apre invece lo spazio <strong>del</strong>l’istintività e interdice<br />

quello <strong>del</strong>la competenza individuale. In questo regime, i sessi,<br />

riposizionati da Zeus in modo da evitare gli esiti mortiferi<br />

<strong>del</strong>l’istintività, non sono altro che dispositivi organici di<br />

canalizzazione efficace ed efficiente <strong>del</strong>la stessa istintività. Certo<br />

Eros opera attraverso i sessi, anzi nel Simposio si parla di Eros solo<br />

quando l’attrazione fra i corpi umani avviene per via dei sessi<br />

(mentre prima che i sessi vengano resi funzionali da Zeus, Platone<br />

usa altri termini come επιϑυµια, ποϑος, «desiderio-brama»), ma<br />

Eros è al servizio <strong>del</strong>l’istintività, retaggio <strong>del</strong>l’antica natura. È<br />

significativo che in questo regime di Eros-istintività, emerga,<br />

peraltro coerentemente, la connotazione dei sessi come

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