03.06.2013 Views

«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

242<br />

«Università». Ri-capitolare<br />

abitualmente, viene vestito e pensiamo, banalizzando, che una<br />

<strong>del</strong>le proprietà <strong>del</strong>l’adulto stia nel fatto di non essere più vestito<br />

dagli altri, ma nel vestirsi da sé. L’ovvietà non deve occultare<br />

questa verità: il rapporto fra un soggetto e un altro esiste allorché<br />

accade che si abbia come abitudine l’abito <strong>del</strong>l’altro, vale a dire la<br />

«bellezza» o «cura» <strong>del</strong>l’altro. Non esiste curarsi. 309<br />

Nel riesaminare il rapporto Soggetto-Altro nel momento<br />

<strong>del</strong>l’iniziativa <strong>del</strong> soggetto, mi è già accaduto di dire che l’atto<br />

soddisfattorio <strong>del</strong> soggetto verso l’altro consiste nel conferirgli<br />

potere adducendogli i propri oggetti come materia prima, cioè<br />

semi-lavorata, in modo che li possa lavorare. 310 In questo rapporto<br />

assolutamente giuridico si sollecita l’obbligazione <strong>del</strong>l’altro a<br />

investire: 311 anzi questo è il solo caso in cui nel rapporto lucrativo,<br />

cioè generativo di sovrappiù rispetto al dato di partenza, c’è<br />

scambio: scambio di potere con volere e di soddisfazione con<br />

godimento. 312<br />

Potere, volere, soddisfazione, godimento cessano di essere beni<br />

solo nel caso in cui ognuno di questi momenti manchi di una<br />

componente materiale. Quest’ultima è essenziale perché si possa<br />

309 A proposito <strong>del</strong> vestire: lo stesso rapporto amoroso è definito più dal vestire che<br />

dal fin troppo ovvio svestire. Tutti i rapporti amorosi vanno a rotoli allorché non<br />

interessa il vestire. Non c’è donna che, dall’età di tre anni, non abbia intuito che questa è<br />

la condizione perché la successiva vita amorosa, nel senso ordinario, non faccia<br />

obiezione. È questa la prima materia <strong>del</strong>l’obiezione per i rapporti umani, e infatti il<br />

sonetto di Dante ne è l’apologia: di fronte a una donna di umiltà auto-vestita «ogni lingua<br />

devèn tremando muta»: sono i casi clinici. La donna angelicata è stata l’inizio di una<br />

brutta vicenda storica di cui siamo arrivati al capolinea: la perversione in piazza.<br />

310 [Si vedano in questo volume gli interventi di Giacomo B. Contri nelle precedenti<br />

lezioni <strong>del</strong> Corso e in particolare il 10 febbraio 1996 per quanto riguarda il concetto di<br />

«materia prima» e il 24 febbraio 1996 a proposito <strong>del</strong> conferimento di potere all’altro da<br />

parte <strong>del</strong> soggetto].<br />

311 Noto ora che la parola «investire» contiene «vestire»…<br />

312 Aveva ragione Agostino nel dire che volere e amore sono sinonimi: nella<br />

patologia inizio a dubitare su cosa mai l’altro possa volere da me; mentre è una fortuna<br />

che esista una volontà altrui nei miei riguardi. Il contrario è l’abbandono, è non volere<br />

nulla da qualcuno (proprio come ne parla Gadda in Quer pasticciaccio brutto de via<br />

Merulana e in La cognizione <strong>del</strong> dolore).

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!