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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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«Università». Ri-capitolare<br />

interazione, il soggetto, un po’ per volta, apprende qual è la parte<br />

che gli è stata riservata. Non possiamo poi non pensare a tutta la<br />

psicologia novecentesca, da Weber a Parsons, alla teoria dei ruoli e<br />

<strong>del</strong>le funzioni. In questo caso il soggetto non apprende più la sua<br />

identità dall’interazione né ha troppo da elaborare in proprio,<br />

perché lo Stato, attraverso le leggi, è l’atto istitutivo di ruoli e<br />

funzioni <strong>del</strong> soggetto; ognuno ha quindi una propria sfera di<br />

competenza. In queste elaborazioni non si fa che articolare la<br />

grande scoperta di quell’autore originale che è stato Hobbes<br />

(1600). La sua grande scoperta, costitutiva <strong>del</strong> pensiero moderno, è<br />

che l’atto, il fatto, l’attuato, che deve precedere l’azione, è la<br />

norma o la legge, perché per agire occorre che ne se sia data<br />

facoltà. Tutti gli uomini in natura sono liberi e uguali, a tutti è data<br />

questa autonoma facoltà. Egli tuttavia non arriva a concepire – è<br />

l’altro aspetto <strong>del</strong> pensiero moderno – che i singoli soggetti<br />

abbiano facoltà, siano capaci <strong>del</strong>l’atto di darsi una norma che dia<br />

una fine all’agire. È quindi costretto a pensare che soltanto<br />

l’autorità <strong>del</strong>lo Stato, o <strong>del</strong> sovrano, possa regolare l’interazione<br />

dei soggetti, evitando che l’azione dei singoli entri in collisione<br />

con l’agire degli altri, provocando morte e guerra civile. Di<br />

conseguenza, i singoli stessi sono gli autori <strong>del</strong>l’atto di abdicazione<br />

– l’abdicazione è un atto – alla propria autonoma facoltà di agire.<br />

L’atto, come premessa <strong>del</strong>l’agire, anzi <strong>del</strong>l’interagire, è dunque<br />

solo quello <strong>del</strong>lo Stato. L’affermazione di Hobbes è in ogni caso<br />

grandiosa. Egli dice: «Auctoritas, non veritas, facit legem»<br />

(l’autorità, non la verità, fa la legge), che vuol dire: è il pensiero a<br />

produrre la legge e nulla precede questo atto costitutivo, nulla<br />

determina il pensiero.<br />

3. «Atto» come lemma filosofico<br />

Atto è anche un lemma filosofico di matrice aristotelica, che<br />

tuttavia è ritenuta estranea alla filosofia moderna. Dice Aristotele:<br />

un ente è in atto quando possiede la propria perfetta<br />

determinazione: atto-fatto-perfetto. Ciò che invece è in potenza è

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