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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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Per finire 321<br />

spesso, se non sempre, passando attraverso un altro, esattamente<br />

come si dice: «Aiutami a ricordare…». L’atto necessario per<br />

rendermi disponibile la memoria, per far tornare alla memoria, è<br />

classificabile come un atto di obbedienza. Non c’è obbedienza<br />

normale o sana, se non è obbedienza alla parola memoria e alle<br />

condizioni per rendermela accessibile. Il più grande disobbediente<br />

è colui che non fa che predicare che bisogna obbedire a Dio e<br />

detesta l’inconscio: l’odio logico è l’odio per l’inconscio, per la<br />

propria memoria, che è costituita dai pensieri che io stesso a suo<br />

tempo ho formulato. In questo senso va bene la parola inconscio:<br />

significa soltanto che la coscienza ha da obbedire alla memoria <strong>del</strong><br />

soggetto stesso, ovvero significa che la coscienza riconosce di non<br />

essere né punto né poco legislativa. Non è legislativa neanche «in<br />

seconda»; la concessione per cui il «comandante in prima» è Dio e<br />

io sono «comandate in seconda» esprime l’odio logico: benché sia<br />

una <strong>del</strong>le idee di obbedienza più diffusa, rappresenta la pseudoumiltà<br />

<strong>del</strong>la coscienza come vice-capo, prima <strong>del</strong>l’abolizione di<br />

quest’ultimo.<br />

Qual è il proprio <strong>del</strong>la nostra psicologia? Che ci rifiutiamo di<br />

farne una. Noi parliamo sempre e solo di psicopatologia, perché la<br />

psicologia non è altro che la vita psichica individuale di chi segue<br />

la legge di cui parliamo e di cui non è costruibile una disciplina.<br />

Questa legge ha un puro contenuto giuridico. Psicologico uguale<br />

giuridico, uguale legge dei rapporti redditizi. Tutte le patologie<br />

sono caratterizzate dall’escludere che l’altro investa su di me, con<br />

guadagno mio e certamente anche suo. La persona che dice a tutti:<br />

«Io soffro, sto male» è la persona che impedisce all’altro di<br />

investire su di sé, poiché è naturale che non investirò su qualcuno<br />

che si esibisce soltanto come povero.<br />

Tutta la psicologia <strong>del</strong> nostro secolo è partita e ha sempre più<br />

esteso la premessa <strong>del</strong>l’essere «scienza» rifiutando di essere<br />

scienza attorno a odio, giudizio, pensiero e norma. L’odio è<br />

diventato aggressività; giudizio, pensiero e norma sono<br />

semplicemente degli assenti intenzionalmente espulsi. Lo ripeto:

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