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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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X 316<br />

IL LEMMA «LINGUA»<br />

Eddo Rigotti<br />

A un linguista si può chiedere di parlare <strong>del</strong>la lingua − di solito<br />

siamo verbosi, «linguosi», come diceva Sant’Agostino: artes<br />

linguosae −, però mette in imbarazzo, un po’ come chiedere a un<br />

medico di parlare di salute o a un giudice di parlare di giustizia. È<br />

scontato che ne sappia, è scontato che sia autorizzato a dire.<br />

Insomma, questa domanda è più o meno perversa. Si accumula sul<br />

mio empasse anche quel sine lege che già mi mette in avviso su<br />

alcune mosse che mi saranno necessarie. In questi casi vale la pena<br />

affidarsi alle istituzioni: mi affido dunque all’istituzione che vuole<br />

che datiamo dal 1916, dalla pubblicazione <strong>del</strong> Course di Saussure,<br />

l’avvio <strong>del</strong> discorso.<br />

Sappiamo che, per un linguista, parlare di lingua comporta<br />

mettere subito in discussione una dicotomia, una spaccatura: si<br />

tratta <strong>del</strong>la dicotomia posta da Saussure fra langue e parole, lingua<br />

e parola; dicotomia che distingue, in un solo tempo, ciò che è<br />

sociale da ciò che è individuale (sociale e individuale sono le<br />

categorie <strong>del</strong> secolo, non esiste un tertium). La langue è il sociale,<br />

l’essenziale; non funzione <strong>del</strong> soggetto parlante, ma prodotto che il<br />

soggetto (considerato accessorio, in quanto individuale) registra<br />

316<br />

Corso di Studium Cartello 1995-96: «Università». Ri-capitolare, lezione decima,<br />

23 marzo 1996.<br />

Introducendo il Professor Rigotti, GIACOMO B. CONT<strong>RI</strong> rammenta il motto che<br />

Studium Cartello ha preso dal più antico Studium di Bologna che, attorno all’anno mille,<br />

così suonava: Erubescimus sine lege loquentes, ovvero: «C’è da arrossire allorché si<br />

parla senza legge». Contri continua così: «Erubescimus non è da prendere solo o<br />

anzitutto nel senso morale, metaforico, ma va preso nel senso più immediatamente,<br />

visibilmente, sensibilmente e corporalmente sintomatico: l’effettivo arrossire, sintomo<br />

<strong>del</strong> corpo legato a un errore nella legge <strong>del</strong> proprio parlare. Questa osservazione chiarisce<br />

immediatamente il nesso esistente fra i temi generali − che il nostro Studium ha vincolato<br />

alla realtà <strong>del</strong>la psicopatologia − e il tema <strong>del</strong>la lingua che oggi trattiamo in particolare».

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