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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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Infanzia 277<br />

prospettiva, lo sviluppo è inteso come un procedere nel senso <strong>del</strong><br />

continuo incremento dei secondi a scapito <strong>del</strong>le prime.<br />

Il concetto di normalità correlato a un simile concetto di<br />

sviluppo riduce la normalità a un percorso di apprendimento lungo<br />

il quale il bambino impara a correggere gli errori connessi alla sua<br />

primitività. Conseguentemente, le teorie che hanno guidato sinora<br />

lo studio <strong>del</strong>la clinica <strong>del</strong> bambino considerano la psicopatologia<br />

come rappresentata dalle varie possibili forme di fissazione a una<br />

mente primitiva, dominata da un inconscio manipolatorio che<br />

presiede a movimenti introiettivi e proiettivi di parti di Sé e parti<br />

degli oggetti; movimenti che diventano potenti e distruttivi quando<br />

eccedono una soglia, un <strong>del</strong>imitato termine.<br />

La sfida attuale consiste nella costruzione di una teoria clinica,<br />

ancora da fondare, basata sul fatto che nel corso <strong>del</strong> procedere <strong>del</strong><br />

bambino aumenta l’esperienza, ma non i significati; aumenta la<br />

memoria, ma non il quantitativo di competenza. Le leggi personali<br />

di costruzione <strong>del</strong>la propria esperienza sono sufficienti a descrivere<br />

l’operare psichico <strong>del</strong> soggetto, senza dover fare ricorso a snodi<br />

particolari <strong>del</strong>lo sviluppo o a tappe miliari su cui fondare leggi<br />

specifiche <strong>del</strong> pensiero.<br />

Bisogna inoltre porre attenzione al concetto strisciante che<br />

l’apparato mentale funzioni per mantenere uno steady state per<br />

combattere processi automatici, contro i quali nei primi tempi <strong>del</strong>la<br />

vita non si può far niente e ai quali si è obbligati. 356<br />

Analogamente si deve porre attenzione a non cadere nell’errore<br />

di accordare la dimensione <strong>del</strong>l’esperienza e <strong>del</strong>la relazione con<br />

una metafisica: questo avviene in ogni teoria che postula<br />

un’attività incessante <strong>del</strong>l’apparato mentale, dove la stimolazione<br />

esterna è registrata per il suo significato contestuale e dove è<br />

necessario prevedere l’oggetto, le teorie e le cose in Sé come<br />

percepibili solo in un contesto non storico, ma funzionale; se così<br />

fosse, gli oggetti diventerebbero percepibili dal soggetto solamente<br />

356 Tale obbligatorietà viene espressa con termini differenti. L’espressione addolcita<br />

è che il bambino necessita di «autoregolazione».

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