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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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166<br />

«Università». Ri-capitolare<br />

significativo nella distinzione <strong>del</strong>le due Città di cui parliamo, ma<br />

può aiutarci a cogliere il motivo per cui si passa da una Città<br />

all’altra. 209<br />

Benché la competenza <strong>del</strong> soggetto sia una sola, di essa<br />

possiamo mostrare due aspetti:<br />

1. Il primo aspetto consiste nel fatto che tanto economia quanto<br />

giurisprudenza e psicologia – costituendo tre modi di descrivere il<br />

moto umano – si riferiscono a una sola competenza che è di<br />

ciascuno in quanto soggetto ovvero in quanto corpo pensante. Non<br />

si tratta dunque di competenze attribuibili solo a esperti. 210 Questa<br />

unica competenza riguarda i differenti aspetti <strong>del</strong>la vita psichica<br />

semplicemente perché si fonda sul principio di guadagno, che<br />

abbiamo detto essere sinonimo di principio di piacere, ed è dunque<br />

un principio economico. Potendo inoltre porre positivamente una<br />

norma, questa competenza è legislativa e riguarda pertanto la<br />

giurisprudenza. Da ultimo, poiché la norma di natura è pensabile<br />

come criterio di giudizio, e come tale viene effettivamente pensata,<br />

costituisce anche competenza psicologica.<br />

2. Il secondo aspetto <strong>del</strong>la competenza <strong>del</strong> soggetto ha una<br />

rilevanza specificamente economica: possiamo infatti affermare<br />

che in entrambe le Città si tratta <strong>del</strong>l’unica competenza economica<br />

<strong>del</strong> soggetto in quanto la soddisfazione implica il raggiungimento<br />

di una meta che coinvolge aspetti di tutte e due le Città: non c’è<br />

un’economia psichica distinta dall’economia di mercato. 211<br />

209<br />

È una <strong>del</strong>le questioni aperte da Giacomo Contri presentando il lemma «diritto».<br />

Mi riferisco in particolare all’esemplificazione da lui compiuta commentando il detto:<br />

«per amore o per forza» [si veda, in questo volume, la lezione <strong>del</strong> 13 gennaio 1996].<br />

210<br />

Solo a titolo di promemoria ricordo che, dicendo giurisprudenza, affermiamo la<br />

non distinzione fra diritto e morale.<br />

211<br />

La controprova sta nell’ovvia considerazione che in una situazione di normalità si<br />

ha un principio di guadagno che riguarda sia l’economia definibile a partire dal diritto di<br />

natura sia quella conseguente al diritto statuale. In altri termini: un soggetto guarito mira<br />

al guadagno in ogni atto e con il medesimo moto, sia in termini di ricchezza materiale sia<br />

in ogni altro possibile genere di ricchezza. Nel corso <strong>del</strong> già citato Seminario Economia e<br />

felicità si commentò la frase evangelica: «Non di solo pane vive l’uomo…»: fermo

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