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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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PER UNA <strong>RI</strong>CAPITOLAZIONE<br />

INTORNO AL LEMMA «LINGUA»<br />

Glauco Genga<br />

Presento una rassegna di ciò che in questi anni siamo andati<br />

dicendo intorno alla «lingua». La prima definizione è quella che ci<br />

riporta ai quattro moti costitutivi, fondamentali, <strong>del</strong> corpo umano:<br />

mangiare, alienare i resti, vedere e parlare. 327 Dire «la lingua» è<br />

dire «il parlare».<br />

Di questi quattro moti a meta (diretti, incentrati sulla<br />

soddisfazione) il parlare è quello che inizia per ultimo, ma non per<br />

questo tardivamente. Ed esiste legge <strong>del</strong> parlare. 328<br />

In Il pensiero di natura, 329 la lingua viene definita come uno dei<br />

quattro termini legali <strong>del</strong>l’universo umano o come uno dei quattro<br />

stadi <strong>del</strong>l’istituzione: il pensiero, la città, la lingua, e il corpo (Fig.<br />

E). Il corpo si trova in posizione privilegiata rispetto alle altre tre<br />

istituzioni. La lingua non ha una funzione di mediazione, se non in<br />

quanto viva già nella dimensione <strong>del</strong>la soddisfazione, l’unica<br />

adeguata al corpo umano, ossia la dimensione <strong>del</strong> rapporto. La<br />

comunicazione allora, quando c’è, appartiene al registro <strong>del</strong>la<br />

comunione che, in quanto termine giuridico, è comunione dei beni.<br />

Quando ci sia regime di separazione dei beni, la comunicazione<br />

non è più tanto comunicazione.<br />

Rispetto agli altri tre moti, il parlare ha questo privilegio:<br />

decide, orienta o riorienta alla soddisfazione anche gli altri tre<br />

moti. Più volte ci siamo detti: «Parla come mangi» e, nel caso<br />

<strong>del</strong>l’anoressia, Giacomo Contri ha osservato che il buon esito <strong>del</strong>la<br />

327<br />

Sono moti complessi e ben definiti, ma su questo ora non mi soffermo.<br />

328<br />

Il motto <strong>del</strong>lo Studium bolognese è già stato ricordato all’inizio da Giacomo<br />

Contri: si dà il caso di un parlare soddisfatto come il caso di un parlare insoddisfatto, ma<br />

anche soddisfacente o insoddisfacente.<br />

329<br />

Cfr. GIACOMO B. CONT<strong>RI</strong>, Il pensiero di natura, Edizioni Sic Sipiel, Milano 1994,<br />

pp. 30-34.

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