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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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220<br />

«Università». Ri-capitolare<br />

stato pensato da un’istanza superiore, per esempio dalla scienza,<br />

nega al soggetto la facoltà di natura di pensare. Spesso la<br />

banalizzazione mostra i suoi tratti inequivocabili di sublimazione<br />

in quanto legittimazione nella maniera o nella modalità in cui<br />

opera parlando in toni aulici, evocando alti valori, solennizzando o<br />

nobilitando ciò che introduce o dice.<br />

3. Il moralismo, apice <strong>del</strong>la banalizzazione<br />

In questo senso un apice <strong>del</strong>la modalità aulica <strong>del</strong>la<br />

banalizzazione è il moralismo. Esso è una concezione <strong>del</strong>la morale<br />

secondo la quale, in merito a tutto ciò che è azione, condotta,<br />

comportamento, scelta, decisione, iniziativa, occorre determinarsi<br />

innanzitutto – e questo «innanzitutto» è ciò che definisce il<br />

moralismo – secondo principi, precetti, prescrizioni morali.<br />

L’allocuzione «innanzitutto» indica la tesi implicita nel<br />

moralismo: esiste sì una pluralità di ordini e ordinamenti<br />

normativi, di essi tuttavia il moralismo fornisce una<br />

rappresentazione gerarchica, almeno per il fatto che in tale<br />

pluralità il moralismo subordina a sé la validità di tutti gli altri,<br />

quale che siano poi le posizioni di ciascuno di essi rispetto ai<br />

restanti ordinamenti normativi, alla conformità o compatibilità di<br />

essi al piano dei principi e dei derivati dei principi morali, il cui<br />

primato normativo assiologico è il fondamento di legittimazione di<br />

ogni altro ordinamento normativo e <strong>del</strong>le prassi da esso regolate.<br />

In questo senso il moralismo coincide con l’affermazione <strong>del</strong><br />

primato <strong>del</strong>la morale e la morale, a sua volta, è considerata come<br />

una costellazione di prescrizioni che per statuto valgono per sé e<br />

dalle quali procede l’obbligo incondizionato, inderogabile, di<br />

osservanza, indipendentemente da qualsiasi altra<br />

considerazione. 281<br />

281 Ricordo, per esempio, la nota n. 84 <strong>del</strong> libro di GIACOMO B. CONT<strong>RI</strong> Il pensiero di<br />

natura (Edizioni Sic Sipiel, Milano 1994) che è dedicata strettamente a questo tema.

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