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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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L’errore nella costituzione <strong>del</strong>la legge 215<br />

la parola «verginità», con il più totale sganciamento da tutta la<br />

tradizione linguistica a proposito di essa. Applichiamo la parola,<br />

infatti, ad ambedue i sessi, mentre tradizionalmente proviene dal<br />

contesto <strong>del</strong>la sola esperienza femminile. Proprio stante la<br />

tradizione linguistica, la sola idea di riferirla ad ambedue i sessi<br />

potrebbe farne mettere in discussione l’uso. La frase che ho detto<br />

non è contraddittoria, perché nel primo tempo <strong>del</strong>la legge, la legge<br />

si costituisce secondo il principio di non obiezione al provenirmi<br />

qualcosa dall’altro: unico principio che faccia <strong>del</strong>l’esperienza un<br />

cammino in discesa, che renda propiziabile il reale e lo renda<br />

costituibile come universo abitato. Non esiste altra fonte <strong>del</strong>la<br />

possibilità di universo che ciò che chiamiamo «talento negativo»:<br />

la non obiezione alla costituibilità <strong>del</strong> reale come favorevole o<br />

fonte di profitto. 273<br />

Se non che la verginità è nell’errore: la verginità, ossia il<br />

secondo tempo, assume la rappresentanza – come quella<br />

parlamentare, dove il Parlamento assume la rappresentanza<br />

<strong>del</strong>l’intera popolazione, anche di quella non votante 274 – <strong>del</strong> primo<br />

tempo, ma non è il primo tempo. La verginità è stata da noi<br />

definita esclusivamente come il principio di non obiezione all’altro<br />

singolarmente applicato al proprio sesso, applicato dunque a un<br />

punto particolare privilegiato. Abbiamo il caso particolare <strong>del</strong><br />

principio di non obiezione al reale che assume la rappresentanza di<br />

tutto il principio: accadrà allora che la «sessualità» – che è pur<br />

sempre particolare: la «sfera» – assuma la rappresentanza di tutto<br />

l’errore. Ma non è tutto l’errore, così come la verginità non è tutto<br />

il principio di non obiezione, pur assumendone la rappresentanza<br />

nel bene o nel male.<br />

273 Questo significa oltretutto una definizione <strong>del</strong> bene per nulla ovvia: una volta che<br />

il bene sia identificato con il profitto e il guadagno, allora esso esiste se si è generato un<br />

sovrappiù ossia qualcosa che non esisteva in precedenza.<br />

274 Del concetto di universo fa parte il fatto che non esistono gli astenuti: ci si può<br />

astenere dal votare un rappresentante, ma non dall’essere rappresentati dal<br />

rappresentante.

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