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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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«Università». Ri-capitolare<br />

propria integrità, dovendo poi ricostruire le energie che ha speso in<br />

questo lavoro per tornare a lavorare.<br />

A questa definizione aggiungiamo: 1. che la meta è l’offerta e<br />

l’ottenimento da parte <strong>del</strong>l’altro di un beneficio; 2. che per questo<br />

occorre un lavoro da parte <strong>del</strong> soggetto, in modo che il suo lavoro<br />

di domanda sia di fatto l’offerta di un beneficio che interessa<br />

l’altro soggetto, affinché questi diventi disponibile a concedere il<br />

beneficio (si ricordi l’evangelico «a chi ha sarà dato»: niente a che<br />

fare con lo scambio); 3. che si tratta di un principio normativo,<br />

dunque di un principio universale, ob-bligante, o proponente obbligazione,<br />

nei confronti <strong>del</strong>l’universo degli altri di ciascun<br />

soggetto; 4. che proprio la psicopatologia clinica dimostra come un<br />

soggetto si ammali nel tentativo, fallimentare, di sopperire alla<br />

rinuncia a questo principio, cui l’ha indotto la psicopatologia non<br />

clinica, ovvero la perversione. Il che dimostra inoltre<br />

l’universalità, per ogni soggetto, di questo principio.<br />

Il principio di piacere non ammette nessuna complicità di<br />

coppia o di gruppi ristretti, nessun «Voglio essere amato per quello<br />

che sono». Esso mira a un arricchimento socialmente riconoscibile<br />

e spendibile, capace anche di portare, eventualmente, a benibenefici,<br />

il cui valore sia rappresentabile in prezzo monetario,<br />

attraverso una lunga catena di successive elaborazioni e di<br />

successivi investimenti da parte di ciascuno. Il principio di piacere<br />

non ammette affatto il dualismo cuore-denaro, così come non<br />

ammette i due cuori e una capanna. 237 Benché nella Città <strong>del</strong> diritto<br />

<strong>del</strong>lo Stato il valore <strong>del</strong> beneficio è rappresentato dal prezzo<br />

monetario, 238 nell’altra Città <strong>del</strong> diritto individuale si mira a<br />

ricevere il beneficio senza questo esclusivo principio di calcolo: si<br />

ha una meta da raggiungere e non si calcola il rapporto costobeneficio.<br />

Gli uomini in carne e ossa non agiscono in base a tale<br />

237 Apparentemente i figli sfuggono a un principio <strong>del</strong> genere, ma i figli hanno come<br />

unico statuto speciale quello di essere eredi <strong>del</strong>la ricchezza <strong>del</strong> padre.<br />

238 Checché se ne dica, dubito che esista agire economico che si regoli sul puro<br />

computo <strong>del</strong> prezzo e <strong>del</strong> costo in termini monetari, neppure quello <strong>del</strong>le banche.

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