03.06.2013 Views

«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

54<br />

«Università». Ri-capitolare<br />

ridotta a un’astrazione spiritualistica, cioè (ancora una volta) alla<br />

perversione.<br />

Nella nostra Scuola, possiamo datare al 1991 gli antefatti<br />

<strong>del</strong>l’individuazione di questo senso di marcia. 97 Il punto di<br />

partenza fu costituito da una critica che Giacomo Contri avanzò<br />

nei confronti <strong>del</strong>la pretesa <strong>del</strong>la psicologia scientifica di essere –<br />

essa sola – considerata «la» psicologia. Poiché la psicologia, al<br />

contrario, non può rappresentare nient’altro che la scienza di tutte<br />

le leggi <strong>del</strong> moto individuale che i singoli soggetti sono in grado di<br />

elaborare personalmente, tale pretesa fu da Contri paragonata a un<br />

«sopruso politico». Il riconoscimento <strong>del</strong>la pluralità di psicologie,<br />

che vanno per strade diverse, portò all’affermazione che non esiste<br />

«la» psicologia ma «le» psicologie, e alla considerazione <strong>del</strong>la<br />

psicologia in quanto «scienza <strong>del</strong>le psicologie»:<br />

«La psicologia è ed è sempre un atto. […] Se c’è una scienza<br />

psicologica, essa è la scienza dei nostri atti. […] Questi atti<br />

sono sempre atti legali. […] L’atto psicologico è una<br />

componente ordinaria nella vita quotidiana di ciascuno, […] e<br />

non tutti gli atti psicologici sono di buona qualità». 98<br />

In seguito, la distinzione − in seno alla psicopatologia − di una<br />

modalità di essa con caratteri «non-clinici» (e pertanto configuranti<br />

97 Mi riferisco in particolare ai due contributi apportati da GIACOMO B. CONT<strong>RI</strong> in<br />

quell’anno, rappresentati dal ciclo di quattro Conferenze tenute all’Università di Pavia<br />

sul tema Psicologia: una questione aperta, e dal Corso svolto in seno all’Istituto Il<br />

Lavoro Psicoanalitico, intitolato «Psicologia II: Psicopatologia».<br />

98 Il cespite di queste affermazioni è ripreso dalla conferenza dal titolo Storia<br />

<strong>del</strong>l’individuazione di un concetto di psicologia. A che punto siamo, tenuta da GIACOMO<br />

B. CONT<strong>RI</strong> il 28 febbraio 1991 a Pavia su invito <strong>del</strong> Centro Culturale Giulio Bosco,<br />

nell’ambito <strong>del</strong> ciclo già segnalato [pro manuscripto]. Egli continuava: «Dovremmo<br />

parlare di “fare psicologia” analogamente a come si dice “fare affari”. Oppure dovremmo<br />

renderci conto che “facciamo psicologia”: se due passano un’ora a parlare insieme, fanno<br />

l’uno per l’altro psiche, pensiero, affetto e tutto ciò che costituisce le categorie<br />

psicologiche, con il nota bene che questi atti sono sempre atti legali, cioè instaurativi di<br />

una relazione che ha <strong>del</strong>le norme, che si manifesta».

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!