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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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«Università». Ri-capitolare<br />

l’altro li faccia fruttare: «che li faccia fruttare» − il possesso<br />

restando <strong>del</strong> soggetto − è il profitto (l’amore). 119<br />

Seconda osservazione, a partire dalla distinzione fra confessione<br />

dallo psicoanalista e confessione dal prete: dallo psicoanalista si<br />

confessano i peccati <strong>del</strong>l’altro, dal prete i propri. Secondo la<br />

tradizionale teologia morale, chiamiamo «peccato attuale» i<br />

peccati personali e «peccato originale» quelli <strong>del</strong>l’altro. Vi faccio<br />

osservare, come hanno notato tutti coloro che hanno esperienza di<br />

confessione, che con il passare <strong>del</strong> tempo moltissimi non sanno<br />

neanche più bene cosa confessare. Accade una cosa che ha <strong>del</strong><br />

comico: si finisce per andare dal prete a farsi perdonare il peccato<br />

originale, mentre dallo psicoanalista si commette l’errore<br />

correlativo: anziché confessare il peccato originale, gli si confessa<br />

il peccato attuale, ossia ci si autoaccusa. L’errore di partenza sta<br />

nel totale discredito a riguardo non <strong>del</strong> sesto comandamento, ma<br />

<strong>del</strong>l’ottavo: la falsa testimonianza.<br />

Ultima nota. Un modo per dire di soggetto e altro, è il ridire –<br />

prendendo, anche in questo caso, una parte per il tutto – che il letto<br />

è sempre un letto a due piazze. L’avevo già dimostrato per il<br />

sogno: per sognare bisogna essere in due, essendo perfettamente<br />

isolati, è la migliore solitudine. Si giacesse anche con la più<br />

perfetta o il più perfetto amante, si sogna per proprio conto. Tutti<br />

quelli che nella modernità hanno parlato <strong>del</strong>la solitudine, ne hanno<br />

parlato male: la solitudine non è affatto la rottura <strong>del</strong>la relazione<br />

con l’altro. Il caso <strong>del</strong> sogno è palese. Il letto <strong>del</strong> sogno è un letto a<br />

due piazze. Anni fa, quando imparai il francese, mi piacque molto<br />

l’espressione grand lit, perché, che sia la piazza <strong>del</strong> letto o che sia<br />

la piazza in altri sensi, non ci sono due piazze: o la piazza è una<br />

sola oppure non c’è piazza.<br />

119 Se ci pensate, questo è il caso <strong>del</strong>la parabola dei talenti: uno riceve degli oggetti,<br />

li fa fruttare e li rende a colui cui i talenti appartengono. Vi sto facendo osservare che<br />

nella parabola dei talenti il soggetto è il Signore: io, soggetto, allorché dispongo i miei<br />

oggetti a te mio partner, mio altro, sono signore.

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