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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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Conversazione 355<br />

essere scritta grande: l’universo e il soggetto singolo hanno la<br />

medesima dimensione.<br />

Chi è il nostro eroe? Non giochiamo all’ironia né con Socrate<br />

né con Kierkegaard. 447 Il nostro eroe non è il puzzolente individuo<br />

deodorato di Rousseau, simile a quella stanza il cui deodorante fa<br />

più disgusto di un ambiente puzzolente. Il nostro eroe è un altro, è<br />

il Gargantua cinquecentesco di Rabelais. Appena nato è già<br />

cresciuto, grande e grosso come un elefante: eccellente immagine<br />

<strong>del</strong>la maturità iniziale <strong>del</strong>la legge. Parla e mangia non i cibi<br />

cosiddetti naturali, presi dalla natura, ma arrosti, bolliti e beve<br />

alcolici. È già tutto nella legge attiva. È vero, anche Gargantua ha<br />

un precettore, ma una volta che sia data inizialmente la maturità<br />

<strong>del</strong>la legge, che cosa c’è da educare? Non abbiamo niente contro lo<br />

sviluppo, ma la nostra idea di sviluppo è a partire da una maturità.<br />

Educabilità è sinonimo di correggibilità: è possibile educare, dato<br />

che nella natura non esiste alcuna promessa di automatica<br />

correzione?<br />

Nella formula <strong>del</strong>la clessidra la a minuscola non esiste. 448 Esiste<br />

soltanto A maiuscola. In ambedue i casi è l’iniziale <strong>del</strong>la parola<br />

Altro. Non esiste stato umano in cui l’Altro si presenti al<br />

diminutivo. 449 Si tratta di sedurre l’Altro, di portarlo con sé, di<br />

portarlo in banca. Lo sviluppo ha significato solo come economia<br />

447 Il comico, la battuta di spirito non sono ironia. Fate <strong>del</strong>la comicità con un malato<br />

e andrà bene; fate <strong>del</strong>l’ironia e si aggraverà; lo stabilizzerete come si fa con un fissatore<br />

su una scritta.<br />

448 Non sto a farvi ripassare per le pene che alcuni di noi hanno conosciuto nel<br />

mondo lacaniano, dove prima c’era la maiuscola, poi la minuscola. Un intero Seminario<br />

riguardava: «Da un Altro all’altro».<br />

449 Così come non esiste il vezzeggiativo. L’espressione «fare le coccole», insieme ai<br />

suoi equivalenti, è una <strong>del</strong>le più criminali <strong>del</strong>la nostra lingua e di tutte le lingue. L’amore<br />

non ha niente a che vedere con le coccole. «Fate le coccole e non fate l’amore»: più<br />

sciocchezze vi vengono in mente, più corrette sono. Spingere un errore fino alla sua<br />

stupidaggine e bolsità è una <strong>del</strong>le forme migliori <strong>del</strong> giudizio. Il bolso e lo stupido non<br />

hanno niente a che fare con il comico e si prestano solo all’ironico.<br />

Benché la differenza tra comico e ironico sia una scoperta solo personale, abbiamo<br />

un’occasione per coglierla: il comico è intelligente. Per questo è corretta l’espressione<br />

«motto di spirito», «battuta di spirito».

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