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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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Conversazione 263<br />

terzo posto, tutti, abbastanza facilmente, siamo in grado di<br />

ricostruire un connettivo che dà senso e di percorrere un processo<br />

inferenziale che non si fonda sulla parola, ma sull’esperienza. Non<br />

c’è codice al mondo che ci metta in grado di capire questo<br />

nesso. 341 La prima frase, invece, mancando di un connettivo,<br />

voleva essere un esempio per illustrare il non-senso. Maria Delia<br />

Contri, al contrario, ha trovato questo connettivo e quindi ha<br />

immaginato una situazione entro la quale quel materiale linguistico<br />

poteva funzionare come testo. In altri termini, credo che abbia<br />

risposto alla mia domanda – circa l’esistenza <strong>del</strong> non-senso –<br />

rispondendo che il non-senso non esiste.<br />

Non sono invece d’accordo sulla non pertinenza <strong>del</strong> pensiero<br />

aristotelico-tomista: penso all’Etica nicomachea e alla legittimità<br />

in rapporto alla soddisfazione. Pur con i limiti propri <strong>del</strong> mondo<br />

greco antico, forse va ripreso il concetto di ευδαιµονια (bene,<br />

felicità) nel senso <strong>del</strong>la comunione dei beni − che Aristotele<br />

condividerebbe − tanto è vero che non si può essere amici <strong>del</strong>lo<br />

schiavo perché, con lui, non possono essere condivisi dei beni.<br />

Non sono d’accordo inoltre sul problema <strong>del</strong>la tradizione. Il<br />

«fidarsi di…» è il fondamento <strong>del</strong>la convivenza umana, per cui c’è<br />

chi fa il linguista e c’è chi fa lo psicopatologo, chi fa il calzolaio e<br />

chi fa l’idraulico; ogni tanto il calzolaio va dall’idraulico, dallo<br />

psicopatologo o dal linguista. Questo «andare da…» è un fidarsi in<br />

blocco e ha un grosso significato nella convivenza umana, secondo<br />

Cicerone ne sarebbe addirittura il fondamento. La tradizione è uno<br />

degli aspetti <strong>del</strong>la fides, che significa «dar credito all’altro», anche<br />

in senso economico, cioè ritenere l’altro capace di promessa. 342<br />

341 In tutti i linguaggi formali, essere spiegato scientificamente equivale a essere<br />

generato da una regola. «Generato» è il termine tecnico che si usa in questi casi, perché<br />

da quando non c’è più il Padre, c’è solo la madre, che è la regola, <strong>del</strong>la quale si dice che<br />

genera il caso. Questa è la nozione di generazione, cioè di costituzione <strong>del</strong>l’essenza<br />

(dove l’essenza si confonde con l’astrazione): l’oggetto non trascende il sapere perché è<br />

generato dalla regola; e anche il soggetto non trascende il sapere, perché è generato dalla<br />

regola che genera il testo.<br />

342 Si potrebbe parlare anche <strong>del</strong>la testimonianza.

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