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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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154<br />

«Università». Ri-capitolare<br />

(anche certi animali catturano la preda dopo averla fissata). I due,<br />

che non si dicono più niente, sono come catatonici. Per questo<br />

Freud fa il nesso sguardo-ipnosi-innamoramento-inibizione. Nella<br />

madre o nel padre esiste un uso doloso <strong>del</strong>l’innamoramento che nel<br />

bambino porta alla corruzione <strong>del</strong>l’amore, quando viene persuaso<br />

che l’amore che lo lega ai genitori, o a uno di essi, è un amore<br />

esclusivo, come se non ci fosse l’Universo. L’idea <strong>del</strong> terzo e<br />

<strong>del</strong>l’Universo è fondamentale per la parola amore; disconoscere<br />

l’Universo è disconoscere l’elezione <strong>del</strong> rapporto; l’esclusivo,<br />

senza l’Universo, diventa un’esaltazione <strong>del</strong> chiuso <strong>del</strong>la prigione:<br />

è un regime mortifero. Giacomo Contri esprimeva il suo pensiero<br />

sull’amore a prima vista affermando di preferire l’amore a…<br />

seconda vista, passante cioè attraverso il giudizio.<br />

Poniamo un’ulteriore questione e consideriamo il nesso tra<br />

innamoramento e morte. Si dice: «Senza di te non posso vivere».<br />

Nell’innamoramento questa frase produce un dolore schiavo, un<br />

dolore pieno di angoscia, segno <strong>del</strong>l’ambivalenza innamoramentomorte.<br />

204 L’assenza <strong>del</strong>l’altro produce dolore schiavo e poi<br />

angosciato, perché l’altro non è considerato a sua volta soggetto,<br />

ma confuso con sé. La differenza fra amore e innamoramento<br />

equivale alla differenza fra lutto e melanconia: come, in questa<br />

seconda, l’ombra <strong>del</strong>l’oggetto ricade sull’Io in modo che il<br />

soggetto attacca l’altro denigrando sé, altrettanto,<br />

nell’innamoramento, l’ombra <strong>del</strong>l’altro (l’altro lasciato in ombra,<br />

non esistente come soggetto, eliminato) ricade sull’Io.<br />

Aggiungiamo un’altra considerazione. Come affermava già<br />

Riccardo di San Vittore nel XII secolo, nell’amore deve succedere<br />

qualcosa in più: nell’amore ci vuole il terzo.<br />

Se qualcuno dona amore a un altro, se una persona sola ama<br />

un’altra persona sola, certamente si tratta di amore, ma manca<br />

l’amore comune (condilectio). Questo amore pieno esiste solo<br />

204 Non è corretto parlare di amore-morte e di ambivalenza amore-odio, perché se c’è<br />

amore-odio c’è innamoramento, ma non amore. Dice bene Lacan quando, giocando<br />

sull’omofonia, traduce innamoramento con haine-amoration.

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