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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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«Università». Ri-capitolare<br />

L’errore nei confronti di una norma può anche essere chiamato<br />

«esecutivo», in relazione alla versione più elementare di questo<br />

tipo di errore. Si pensi a quegli errori cui si incorre quando, nel<br />

parlare, si costruisce un’espressione sgrammaticata o un anacoluto<br />

o un’omissione di concordanza tra il soggetto e il predicato di una<br />

proposizione: si tratta di errori esecutivi nei confronti di precetti<br />

grammaticali-sintattici <strong>del</strong>la lingua in cui si parla o si scrive, non<br />

dissimili da quelli di calcolo.<br />

Altrimenti, supponendo di avere adottato come norma per<br />

collocare i libri in una biblioteca, la regola <strong>del</strong>la successione dei<br />

volumi secondo l’ordine alfabetico degli autori, si commette un<br />

errore di esecuzione quando si introduce un volume di un autore il<br />

cui cognome inizia con la lettera G tra i testi di autori i cui<br />

cognomi iniziano con la lettera C. In questo caso si tratta di un<br />

banale errore di esecuzione, di una deviazione dalla norma.<br />

Un caso più interessante ai nostri fini è quel tipo di errore<br />

pratico che si annida nella norma stessa, rendendola malformata,<br />

cosicché il soggetto che si trova in errore si regola con una norma<br />

malformata. Mi avvalgo ancora <strong>del</strong>l’esempio concernente<br />

l’ordinare i libri di una biblioteca. Si immagini che la prescrizione<br />

direttiva in proposito sia formulabile in un testo composto dai<br />

seguenti due precetti: 1. i libri da collocare nella biblioteca vanno<br />

distribuiti secondo l’ordine numerale dei palchetti, rispettando la<br />

successione alfabetica <strong>del</strong> nome degli autori; 2. non vanno presi in<br />

considerazione i nomi di autori scozzesi.<br />

Ne risulta in questo caso che, ammettendo che nella massa dei<br />

libri ce ne siano anche di autori scozzesi, l’osservanza <strong>del</strong>la norma<br />

enunciata non consentirà di sistemare tutti i libri nei diversi<br />

scaffali. Rimarrà un resto non collocabile. È da notarsi peraltro che<br />

ciò non impedisce la norma, così come è formulata.<br />

Semplicemente ne deriva che l’osservanza di tale norma, a causa<br />

<strong>del</strong> suo contenuto stesso, testimonia che essa non ha una portata<br />

che copre l’intero dominio degli oggetti cui si riferisce. Pur con

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