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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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Conversazione 159<br />

socialmente, moralmente legittimo. Ciò significa che, per Platone,<br />

il rapporto Uomo-Donna non è di spettanza <strong>del</strong>la prima Città, ma<br />

solo <strong>del</strong>la seconda. In questo modo la risorsa principe per intessere<br />

le relazioni giuridico-morali-normative <strong>del</strong>la prima Città, <strong>del</strong>la<br />

Città degli uomini, viene sequestrata dall’ultimo Platone e messa a<br />

disposizione esclusiva <strong>del</strong>la Città di Cesare, <strong>del</strong>la Città statuale,<br />

<strong>del</strong>la polis politica. Operazione criminale.<br />

Mara Monetti<br />

Vorrei tornare a quanto osservato da Maria Delia Contri. Nel<br />

Fedro Platone dice espressamente che l’omofilia è contro natura e<br />

alla fine <strong>del</strong> Simposio farà dire la stessa cosa a Socrate che si<br />

oppone ad Alcibiade che gli chiede di essere il suo amante nel<br />

senso <strong>del</strong>l’atto. L’inganno non è quindi nell’atto, ma nel nonrapporto,<br />

ossia nell’esclusione <strong>del</strong>l’altro, soprattutto <strong>del</strong>l’altro<br />

<strong>del</strong>l’altro sesso, come fonte <strong>del</strong> beneficio. Non tutto il reale è fonte<br />

di beneficio.<br />

Ambrogio Ballabio<br />

Rileggendo oggi Platone possiamo trovare, specialmente nel<br />

Simposio, tutti i difetti che critichiamo. Sulla spinta di quanto è<br />

stato detto in particolare da Raffaella Colombo, volevo segnalare,<br />

che per noi – come si legge anche in Freud – principio di piacere è<br />

sinonimo di guadagno e significa criterio di giudizio. Il fine quindi<br />

non è il piacere, ma l’amore. La cosa più evidente nella relazione<br />

fra fanciullo e insegnante in Platone è l’esclusione <strong>del</strong> giudizio: nel<br />

ricercare la virtù, il fanciullo deve affidarsi alla propria intenzione;<br />

al maestro, qualsiasi fanciullo gli si offra, basta ottenere piacere,<br />

essendo escluso che il piacere funzioni come criterio di giudizio.<br />

Abbiamo ripreso tante volte quel passo di Freud in cui afferma<br />

che il masochismo, proprio perché abolisce il criterio di giudizio<br />

<strong>del</strong> principio di piacere, è una forma di narcosi <strong>del</strong> guardiano <strong>del</strong>la<br />

nostra vita psichica. Ora potremmo dire che anche l’omofilia, così

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