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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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«Università». Ri-capitolare<br />

precisamente: da un comportamento – adottato dall’adulto nei<br />

confronti <strong>del</strong> bambino (e <strong>del</strong> suo essere stato bambino).<br />

La mia ipotesi è che l’aumento di questi disturbi non sia<br />

scollegato dal fatto che una simile teoria, introdotta dapprima nelle<br />

menti di chi ascolta le trasmissioni in cui se ne parla o legge libri<br />

in cui è esposta, colonizza in seguito il bambino. In questo modo la<br />

diffusione e il credito riposto in una teoria assurta addirittura al<br />

rango di motrice <strong>del</strong> pensiero, la dotano di quel supplemento di<br />

potere sul bambino e sul soggetto in genere, in forza <strong>del</strong> quale essa<br />

non può più essere considerata soltanto errata e patologica, ma<br />

efficacemente psicopatogena.<br />

Credo che si tratti di un’esemplificazione <strong>del</strong> fatto che sul<br />

mercato non esistono pure offerte teoriche, quanto piuttosto offerte<br />

teorico-pratiche che possono anche creare la patologia.<br />

Maria Delia Contri<br />

Ascoltando questa veloce ed efficace esposizione <strong>del</strong>le tesi <strong>del</strong>le<br />

varie scuole, mi è venuto alla mente quanto sosteneva Gentile. La<br />

sua tesi – sintetizzata in una frase – suonerebbe: «Fuori la<br />

psicologia dall’università e dalla scuola, perché non esistono». In<br />

effetti gli assunti di base <strong>del</strong>le teorie che abbiamo ascoltato non<br />

sono che i cascami degradati di elaborazioni e soluzioni presenti<br />

nella storia <strong>del</strong> pensiero.<br />

La questione <strong>del</strong>l’organizzarsi <strong>del</strong> pensiero viene affrontata con<br />

l’andamento binario (o è innato o è introiettato) già presente nella<br />

storia <strong>del</strong>la filosofia. Il comune denominatore alle teorie di tipo<br />

innatistico (che affermano: «Nella testa degli individui c’è<br />

qualcosa da prima <strong>del</strong>la nascita») e a quelle che individuano questo<br />

«qualcosa» nell’«introietto» (che vi entrerebbe dopo) è<br />

rappresentato dal ritenere che non vi sarebbe atto individuale.<br />

Il Cognitivismo, presentandosi come teoria scientifica, ha il<br />

vantaggio di nascondere l’operazione che ha compiuto e pertanto<br />

ha un valore educativo, cioè politico e formativo. La posta in gioco<br />

è costituita proprio dall’evitare il riconoscimento <strong>del</strong>l’atto

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