03.06.2013 Views

«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Psicopatologia - Psicologia 71<br />

Dalla distinzione tra corpo e pensiero alla loro connessione<br />

La distinzione tra corpo e pensiero rende impossibile la<br />

soddisfazione. L’uso di questa formulazione fa comprendere<br />

meglio che il pensiero non è mai sconnesso dal corpo, non è una<br />

formazione «spirituale», ma sempre pensiero <strong>del</strong> corpo e <strong>del</strong> corpo<br />

nei suoi moti, nelle sue relazioni. Nell’esperienza <strong>del</strong>la<br />

soddisfazione vi è questa evidente indistinguibilità tra io-pensiero<br />

e io-corpo. La soddisfazione è «pensiero corporale», modo per dire<br />

che il pensiero si costituisce attraverso il corpo.<br />

Inversamente, possiamo definire l’angoscia come il reciproco<br />

<strong>del</strong>l’esperienza <strong>del</strong>la soddisfazione, perché – nella malattia –<br />

l’angoscia segnala che tale distinzione (o scissione) tra corpo e<br />

pensiero è stata introdotta indebitamente dalla psicopatologia. Se<br />

l’io è la sede <strong>del</strong>l’angoscia, questo vuole dire che l’io-pensiero<br />

produce l’angoscia, ma è l’io-corpo che la sperimenta. L’angoscia<br />

è una esperienza per così dire in presa diretta sul corpo, è un<br />

termine medio tra corpo e pensiero: è possibile perché è elaborata<br />

dal pensiero, ma non sarebbe avvertibile se non vi fosse il corpo.<br />

La riflessione su angoscia e soddisfazione ci permette di<br />

criticare la supposta distinguibilità tra pensiero e corpo, proprio<br />

perché angoscia e soddisfazione sono con ogni evidenza due<br />

costrutti elaborati dal pensiero, ma impossibili finanche a essere<br />

costruiti logicamente in assenza di corpo.<br />

Dagli stadi di sviluppo ai tempi <strong>del</strong>la costituzione <strong>del</strong>la legge.<br />

Dalla legge alla norma<br />

Il ricorso di Freud al concetto di «stadi di sviluppo» è stato ben<br />

presto colonizzato dall’ideologia che ha contaminato il lessico di<br />

tanti psicoanalisti e la stessa psicoanalisi da essi divulgata – ma<br />

con essa tutta la psicologia – sul mo<strong>del</strong>lo di una protoscienza<br />

etologica. Il primo risultato è stata la degradazione <strong>del</strong>la pulsione a<br />

istinto ovvero a formazione vincolata a un destino predeterminato,<br />

che blocca l’ontogenesi secondo un percorso di sviluppo non<br />

soggetto al pensiero – almeno largamente non soggetto al pensiero

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!