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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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266<br />

«Università». Ri-capitolare<br />

Ho apprezzato moltissimo l’impianto <strong>del</strong> Professor Rigotti, che,<br />

all’inizio, ha richiamato criticamente la separazione (decoupage)<br />

operata dalla neonata linguistica, <strong>del</strong> momento istituzionale<br />

(generico, sociale, organizzativo, essenziale, valido per tutti) che è<br />

la lingua, dalla parola come contingente e individuale. A che cosa<br />

corrisponde e che cosa inaugura un impianto come questo?<br />

Corrisponde al più grande degli errori, costituito dal cercare la<br />

legge <strong>del</strong>la lingua nella lingua, e inaugura la Babele che risulta<br />

allorché si cerca una legge all’interno <strong>del</strong>la lingua, per di più<br />

individuata dal codice. 344<br />

Il mio suggerimento è questo: è da criticarsi la stessa idea di<br />

codice. 345 Il giorno in cui abbandoniamo il castello nel quale è<br />

depositato, da prima che noi fossimo, quel deposito che ci fa più<br />

parlati che parlanti, quel bel giorno inauguriamo il nostro modo di<br />

fare, pensare e ragionare e insegnare. Anche perché questo castello<br />

regge la critica solo nella misura in cui la critica non si inoltra.<br />

Perché non acquisire la lingua (distinta dalla parola e dal discorso)<br />

come il «tesoro», come il «talento» <strong>del</strong>la Parabola? La lingua è<br />

talento, è tesoro spendibile. La prima cosa che se ne può fare sono<br />

rapporti: obbligazioni e sanzioni. 346 Il fidarsi è la parte di mia<br />

competenza per addivenire a un’obbligazione (che istituisce<br />

rapporti, vantaggi, traffici, commerci e, specialmente, amore) nei<br />

confronti di un altro. L’idea di lingua in quanto codice, invece, non<br />

ci immette su una concezione lucrativa <strong>del</strong>l’atto di parola.<br />

Non so se l’atto e la competenza linguistici possano essere<br />

studiati isolatamente rispetto a una competenza più vasta. Il lapsus<br />

(mi rivolgo a te e, invece di chiamarti con il tuo nome, ti chiamo<br />

livello <strong>del</strong>le parole – non ha letteralmente senso andare a cercare il senso <strong>del</strong>la lingua, in<br />

quanto il concetto di «senso» è pertinente soltanto a un moto.<br />

344 Possiamo bene osservare che la separazione <strong>del</strong>la lingua rispetto agli atti di parola<br />

individuali, fornisce la stessa immagine <strong>del</strong> Leviatano di Hobbes in cui ogni individuo è<br />

una porzione <strong>del</strong> corpo <strong>del</strong> Principe, che non è poi il Principe individuale, ma lo Stato.<br />

345 «Codice» richiama costrizione, ma, in realtà, rispettare il codice <strong>del</strong>la strada è<br />

tutto a mio vantaggio. Il rispetto <strong>del</strong> codice è vantaggioso, non è impositivo.<br />

346 All’interno di un’obbligazione vi sono sempre sanzioni, fino alla sanzione somma<br />

<strong>del</strong> perdono.

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