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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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Economia 175<br />

È utile richiamare la parabola dei talenti, 232 che evidentemente<br />

presuppone proprietà privata, credito e di conseguenza<br />

l’imputabilità <strong>del</strong> loro rendimento. È un esempio importante:<br />

questi termini – che in quel contesto non suonavano come<br />

problematici – avendo assunto, in un’epoca ben più recente, un<br />

particolare significato economico, hanno innescato molteplici<br />

discussioni. Infatti, similmente a quanto è avvenuto per la scienza<br />

positiva, la nascita <strong>del</strong>l’economia, che si presume scientifica, è<br />

riconducibile alla crisi <strong>del</strong>l’industrializzazione e <strong>del</strong> capitalismo.<br />

Senza la pretesa scientifica <strong>del</strong>l’economia, certi problemi non si<br />

sarebbero neanche posti: all’epoca di Gesù, proprietà privata,<br />

credito, rendimento <strong>del</strong>l’investimento non facevano problema. Per<br />

questo, in linea di principio, il pensiero di natura e la Città statuale,<br />

anche in campo economico, non configgono: «Date a Cesare quel<br />

che è di Cesare» vuol dire questo.<br />

C’è di più: nella norma di cui parliamo sono rintracciabili<br />

addirittura nozioni economiche molto recenti. La norma di<br />

soddisfazione potrebbe essere definita come moltiplicatore <strong>del</strong><br />

reddito, analogamente a quanto si dice nei manuali di economia a<br />

proposito <strong>del</strong> moltiplicatore dei depositi bancari; la ragione è<br />

semplice: si comincia da un credito che viene da uno qualsiasi – è<br />

il capitale di partenza – e si finisce con il credito che si dà a un<br />

altro, privilegiandolo e chiedendogli di essere a propria volta<br />

privilegiati. Il risultato non può che moltiplicare il credito, la<br />

ricchezza. La differenza con la norma di natura sta nel fatto che in<br />

quest’ultima il moltiplicatore non è un moltiplicatore dei depositi,<br />

perché non si deposita niente: la ricchezza continua a circolare.<br />

Fin dall’inizio <strong>del</strong>la psicoanalisi si parla <strong>del</strong>l’aspetto<br />

economico, ma con il grave equivoco, contenuto nei testi degli<br />

epigoni di Freud, per cui sembra che «economico» coincida con<br />

«energetico». La questione freudiana di come si misura l’aspetto<br />

economico è ancora aperta. Per parlare di un aspetto economico<br />

bisogna parlare di qualcosa di misurabile: quando diciamo che una<br />

232 L’espressione «talento negativo» rende ancor più significativa questa parabola.

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