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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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Errore 81<br />

l’atto di pensiero giudicante: in questo senso una proposizione non<br />

può essere un errore, mentre può essere in errore un soggetto,<br />

posto che un atto di giudizio sia tale in quanto esercitato da un<br />

soggetto. Merita di essere sottolineato, allora, che – senza nessuna<br />

allusione a teorie di tono soggettivistico – nella realtà <strong>del</strong>l’errore<br />

c’è una valenza di soggettività ovvero che l’errore coinvolge e<br />

inerisce comunque il soggetto.<br />

Alla definizione canonica secondo cui l’errore è rappresentato<br />

dall’«assenso a una proposizione falsa» o dal «dissenso da una<br />

proposizione vera», viene usualmente affiancata un’altra, per cui<br />

l’errore è determinato e definito come «contravvenzione a principi<br />

di efficacia <strong>del</strong>l’azione» oppure «deroga da un criterio corretto di<br />

azione», sia esso contenuto in un precetto etico, estetico, giuridico,<br />

politico, tecnico o afferente a uno dei più diversi campi <strong>del</strong>l’agire.<br />

Nella misura in cui si ritiene che le due definizioni siano<br />

irriducibili l’una all’altra, esse identificano due specie di errore,<br />

che – secondo la tradizione – possono essere chiamati: 1. errore<br />

teoretico e 2. errore pratico. 123<br />

Nella notevole varietà di possibili esplicitazioni <strong>del</strong>la<br />

definizione di errore pratico, possiamo scegliere la seguente coppia<br />

di figure distinte: caso A, errore pratico nei confronti di una<br />

norma; caso B, errore pratico in una norma pratica. Nel primo caso<br />

l’errore è una deviazione da una norma pratica; nel secondo caso<br />

esso ne è una malformazione.<br />

errore. È il giudizio affermativo di Tizio, che dice assentendovi che «il sole è un<br />

pianeta», a essere un errore.<br />

123 Nonostante la cosa abbia un indubbio interesse concettuale, non risulta necessario<br />

indagare se errore pratico e teoretico, pur essendo distinti, risultino comunque così<br />

associati che l’uno si ritrovi sempre nell’altro. Quanto a tale proposito dovrà essere detto,<br />

sarà illustrato non in sede preliminare, ma nella determinatezza concreta <strong>del</strong>la disamina<br />

<strong>del</strong> tema, quale risulta di pertinenza per la nostra psicologia, la quale è scienza di norme,<br />

di elaborazione normativa, di attività legislativa in ordine alla questione <strong>del</strong>la<br />

soddisfazione, di soluzioni giuridiche escogitate per tale questione. Perciò non può non<br />

essere preminente e direttiva in essa l’attenzione alla prassi, inclusa la prassi di pensiero<br />

e quindi a ciò che viene chiamato «errore pratico».

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