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«UNIVERSITÀ». RI-CAPITOLARE - 1997 - Società Amici del Pensiero

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DI<strong>RI</strong>TTO, I<br />

Giacomo B. Contri<br />

1. «Tutto ciò che piace a te, piace a me»<br />

Il rapporto coniugale ha possibilità di reggersi su una sola<br />

norma, la cui massima è: «Tutto ciò che sta bene per te, per questo<br />

solo fatto sta bene per me», non a occhi chiusi, ma anzi con gli<br />

occhi e le orecchie bene aperti. Pur non trattandosi precisamente<br />

<strong>del</strong>la medesima cosa, la struttura di questa massima è la medesima<br />

<strong>del</strong>la frase che Truman pronunciò a riguardo <strong>del</strong>la General Motor:<br />

«Tutto ciò che piace alla General Motor piace al Governo degli<br />

Stati Uniti», ovvero: «La mia economia e la mia politica sono<br />

composte da ciò che piace a te». A partire dal momento in cui il<br />

coniuge introduce un criterio anticipato di selezione su ciò che<br />

piace all’altro, abbiamo la sicurezza che la relazione andrà male.<br />

Questa posizione costituisce l’«obiezione di principio», che nello<br />

schema a clessidra va a porsi nel movimento indicato dalla freccia<br />

γ, la freccia per mezzo <strong>del</strong>la quale rappresentiamo l’iniziativa – la<br />

libera impresa – <strong>del</strong> soggetto, a sua volta coincidente con la<br />

domanda. L’obiezione di principio si chiama invidia, perché il<br />

primo oggetto <strong>del</strong>l’invidia non è neppure il profitto <strong>del</strong>l’altro, ma il<br />

desiderio di profitto da parte <strong>del</strong>l’altro. Il bonum, di cui tratta la<br />

dottrina morale, è il profitto, il guadagno, dunque l’interesse, 60<br />

60 In un recente discorso a dirigenti sindacali mi sono trovato a fare apologia <strong>del</strong><br />

capitalista. Per quale ragione? Perché capitalista e classe operaia – presi come soggetti<br />

astratti – differiscono in un punto che è tutto a vantaggio <strong>del</strong> primo: il capitalista desidera<br />

il profitto, l’operaio no. Verrebbe da dire: «Peggio per lui». Al «peggio per lui» si può<br />

sostituire l’unica psicologia normale (ovvero onesta, è un concetto morale) che consiste<br />

nel lavorare, come pratica e dottrina, per una umanità animata dal desiderio di guadagno<br />

– sia esso quello <strong>del</strong> capitalista o <strong>del</strong> monaco – la cui individuale determinazione non può<br />

essere sindacata da nessuno. Psicologia <strong>del</strong>l’interesse, dunque, non <strong>del</strong> disinteresse.

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